Al Porto Antico di Genova entra nel vivo Slow Fish

10985223_1598747303743524_4573406943260547525_n[1]Al Porto Antico di Genova è entrata nel vivo Slow Fish, la manifestazione dedicata al mare, ai laghi, ai fiumi e alle loro problematiche. E pure nello stand di Slow Food Sicilia proseguono a pieno regime gli appuntamenti in calendario a cominciare dai Laboratori del Gusto organizzati con la collaborazione dei Gruppi di Azione Costiera (GAC).

Protagonista dell’incontro con il Gac Costa dei Nebrodi (che raggruppa una decina di comuni del Messinese) è stato Sarino Domiano, singolare figura di pescatore-agricoltore-ristoratore, come lo ha definito il presidente di Slow Food Sicilia Saro Gugliotta. Domiano ha offerto ai presenti una dettagliata dimostrazione in diretta di due tecniche di conservazione ittica. La prima riguardante l’alalunga sottolio; la seconda mostrando la corretta messa sotto sale delle alici, in questo caso quelle tipiche della foce del fiume Furiano dalle parti di Sant’Agata Militello.

slow2Delle stagioni della pesca e delle diverse tipologie di pescato legate ai mestieri tradizionali della piccola pesca artigianale, si è parlato nello spazio dedicato al Gac Golfo di Patti promosso dai comuni dell’area tirrenica di Gioiosa Marea, Patti, Oliveri, Falcone, Furnari, Terme Vigliatore, Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo. Un territorio conosciuto da Giovanni Basciano, collaboratore di vari Gac siciliani, il quale ha ricordato le criticità ambientali causate da reflui civili e industriali che peggiorano lo stato delle acque e le condizioni di vita e di lavoro anche dei pescatori.

Difendere la biodiversità e migliorare lo stato degli ecosistemi marini, creando nel contempo occasioni di sviluppo economico e di lavoro nelle zone costiere, accomuna tutti i Gac e naturalmente Slow Food Sicilia, da sempre sensibile a queste tematiche. Altro esempio di promozione territoriale partendo dalla valorizzazione del pescato tipico, è venuto dal Gac Riviera Etnea dei Ciclopi e delle Lave di cui fanno parte i comuni di Aci Castello, Acireale, Mascali, Riposto e Fiumefreddo che si susseguono lungo un tratto di costa ionica. Degli obiettivi principali di questo Gac hanno parlato il direttore Carmelo Messina e Paolo Giarletta, consulente del collegato progetto “Mare dei Ciclopi”, che si prefigge di coinvolgere i ristoranti dell’area attraverso menù a km zero utilizzando innanzitutto il pescato locale.

slowfishUn rappresentativo campionario di cucina siciliana di pesce è quella che si può gustare ogni giorno nel ristorante di Slow Food Sicilia che registra sistematicamente il tutto esaurito. Minestra di alici, piselli e finocchietto, sformato di pasta con ragù di nasello e mandorle, aguglia imperiale alle erbette, alalunga all’arancia e cipolla rossa sono state le pietanze proposte ieri, apprezzate tra gli altri dal fondatore di Slow Food Carlin Petrini, dal vice ministro alle politiche agricole Andrea Olivero, dall’attore Giobbe Covatta, dal presidente di UniVerdi Alfonso Pecoraro Scanio. Gli ultimi due presenti a Slow Fish per partecipare all’incontro sul tema delle trivellazioni petrolifere tenuto nel palco centrale della manifestazione. A ribadire un netto no al dissennato proseguo di perforazioni sia del mare che a terra, anche il presidente di Slow Food Italia Nino Pascale e la vice presidente Francesca Rocchi. Le conseguenze delle trivellazioni alla ricerca di idrocarburi da parte di multinazionali italiane e straniere riguardano ampiamente la Sicilia, come hanno ricordato e illustrato nei loro interventi Angela Matina, fiduciaria della condotta Slow Food di Ribera e il vice presidente regionale Carmelo Maiorca.

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