“Alcuni nostri concittadini sono come i testi di Amedeo” Minghi, il Pace show al Pizza Fest

Come a voler dire al pubblico attonito, criticatemi per tutto ma non per il mio Pizza Fest:
“Don’t touch my Pizza Fest!”

Leali EvCaro Carmelo, che ci combini?
Eravamo già abituati agli alti e bassi del primo cittadino di Ribera, questa volta però si è superato. Cosa sia scattato nella mente di Carmelo Pace sul palco principale del Pizza Fest non ci è dato saperlo. Un attimo di baldanza giovanile, di euforia pizzaiola, la voglia di togliersi un sassolino dalle scarpe, ricercando peraltro la complicità del buon Fausto Leali, subito però pronto a dissociarsi dalle beghe paesane: “Io faccio il cantante”. E il sindaco di rimando: “Io faccio il politico”.

Intorno alla mezzanotte di venerdì 11 settembre 2015, accade dell’incredibile. Ecco che le due distinte carriere, di politico e di cantante, si incrociano sul palco di Seccagrande, dinanzi ad una platea di almeno 4 mila persone (non conosciamo il numero di presenze). Carmelo Pace sale sul palco, a concerto inoltrato, evidentemente per dimostrare agli scettici che la formula del Pizza Fest funziona e raccogliere, da novello imperatore, il tributo della folla che sul momento non capisce. Perché il Sindaco è voluto a tutti i costi salire sul palco? Come mai Fausto Leali, intuendo l’antifona, si è proposto di scendere dal palco, ma è stato invitato a restare dalla direttrice artistica Rosy Abruzzo?

Roberta Vinci in semifinale contro Serena Williams, dopo un punto eccezionale: "Adesso applaudite anche me, cazzo!"
Roberta Vinci in semifinale contro Serena Williams, dopo un punto eccezionale: “Adesso applaudite anche me, cazzo!”

E’ stato soltanto un gesto di cortesia quello del cantante di stare al gioco del sindaco Pace, il quale giocherellando, da buontempone, ha tirato fuori dal cilindro una perla del suo repertorio di cabarettista, evidentemente gongolando per il successo ottenuto dal Pizza Fest, autentico marchio di fabbrica della sua amministrazione.
L’istrionico Pace, indossando una maglia a strisce multicolore per proteggersi dall’umidità seccagrandina, è in forma più che mai, sorridente e borioso. Non sta nella pelle, duetta col buon Fausto, chi assiste al macabro spettacolo pensa che Carmelo voglia invocare l’applauso del pubblico, in stile Roberta Vinci: “Adesso applaudite anche me, cazzo!

E invece no, la battuta da avanspettacolo che gli riesce, probabilmente meditata a lungo e gelosamente custodita in un angolino della sua astuta mente, è ben diversa. A sdoganare la parolaccia, a onor del vero, era stato poco prima Fausto Leali, quindi il Sindaco ha solo raccolto la palla al balzo per lanciare a quei pochi, non citati, critici del Pizza Fest la seguente provocazione:
Alcuni concittadini (Ndr i critici del Pizza Fest) sono come i testi di Minghi”, che tradotto in siciliano è un’evidente offesa a chiunque osi criticare la sua mostruosa, per mole organizzativa e dispendio di energie, creatura. Come a voler dire al pubblico attonito, criticatemi per tutto ma non per il mio Pizza Fest: “Don’t touch my Pizza Fest!”, in salsa pubblicitaria.

Nota della redazione di oggi martedì 15 settembre 2015: il sindaco telefonicamente ha precisato di avere detto che i concittadini, bersaglio della sua critica, “sono come i testi di Amedeo”, nel senso che se li scrivono da sé, non negando tuttavia il senso allusivo della battuta.

In pochi sorridono, chi proviene da fuori, il vero target turistico, non conosce fatti e cose del melodramma politico paesanotto, chi invece capisce il senso della battuta, o applaude per acritico consenso, o prova un po’ di vergogna per il maldestro tentativo riuscito di mischiare volgarità, politica e spettacolo. Ma chi ci rappresenta al Comune, si chiedono i più critici, quei famosi “testi di Minghi” secondo la prospettiva paciana?

Amedeo Minghi questa sera a seccagrande per chudere in bellezza il 5° Pizza Fest
Amedeo Minghi questa sera a Seccagrande per chudere in bellezza il 5° Pizza Fest

Da critici, a meno di voler sostenere l’assurda tesi paciana che gli estensori dell’articolo 21 della Costituzione fossero delle “teste di…”, osiamo dire: se la manifestazione del Pizza Fest, da quando è stata concepita, era riuscita a sdoganare l’immagine un po’ provincialotta di Ribera, rendendola città turistica, ambìta meta di pellegrinaggi per assistere ai suoi diversi eventi, ecco che il sindaco Pace è riuscito, con una sola infelice battuta, a riportarla indietro nel tempo.
Carmelo ha risvegliato, d’un colpo, il vecchio refrain Panem et circenses, politica e avanspettacolo. Ovviamente non è il solo a farlo in Italia, anche ai più alti livelli della politica nazionale abbiamo esempi illustri di comunicatori, politici da cabaret.

Possiamo concludere anche in questo caso con i testi di Amedeo Minghi, che, ignaro delle nostre beghe paesane, si esibirà questa sera alle ore 22 sul palco di Seccagrande per chiudere in bellezza il Pizza Fest con “Vattene Amore”.
Il testo di Minghi, per il riferimento a pace e al cartellone della pubblicità, sembra infatti fatto apposta per Carmelo Pace:

Vattene amore,
che siamo ancora in tempo.
Credi di no?
Spensierato,
sei contento!
Vattene amore,
che Pace più non avrò,
né avrai.
[…]
Magari ti chiamerò:
“Trottolino Amoroso, Dudu dadadà”
Ed il tuo nome sarà
il nome di ogni città.
Di un gattino annaffiato
che miagolerà
il Tuo nome sarà
su un cartellone che fa
della pubblicità…
[…]
Vattene Amore
Mio barbaro invasore
credi di no?
Sorridente truffatore,
vattene un po’,
che Pace più non avrò,
né avrai.
Vattene,
o saranno guai.
E piccoli incidenti,
caro vedrai..
[…]
Magari ti chiamerò:
“Trottolino Amoroso, Dudù dadadà ”
e il Tuo nome sarà,
il nome di ogni città…

Davide Cufalo

Davide Cufalo

Direttore responsabile di SicaniaNews. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia, Momenti di vita locale, AgrigentoNotizie, Agrigentoweb e Palermo24h. Visita il suo Blog.

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