Coronavirus: l’avviso del Sindaco Carmelo Pace e la nostra opinione sull’epidemia

Pubblichiamo l’avviso diramato dal Sindaco di Ribera per far fronte all’emergenza diffusione del Coronavirus.

Al fine di fare fronte all’emergenza epidemiologica da COVID-19, ed in attesa delle misure che saranno adottate dalla Regione Siciliana, la cui riunione è in corso; Visto il DPCM del 23/02/2020;
SI INVITANO TUTTI I CITTADINI
che si trovano nel territorio del Comune di Ribera che siano transitati dal 01 febbraio 2020 nelle zone (Ndr: l’avviso riguarda le persone provenienti dai seguenti comuni: Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano in Lombardia, Vo’ Euganeo in Veneto) interessate dai focolai del Coronavirus ad attenersi alle disposizioni emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri il quale prevede che detti cittadini,
“sono obbligati a comunicare tale circostanza al Dipartimento di
Prevenzione dell’Azienda Sanitaria competente per territorio ai fini dell’adozione da parte dell’Autorità competente di ogni misura necessaria ivi compresa la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva”

Si ricorda, in presenza di sintomi riconducibili al Covid-19 (Coronavirus) , di NON RECARSI AL PRONTOSOCCORSO
MA CONTATTARE I NUMERI 112 O 1500 in modo da essere trattati direttamente da personale sanitario specializzato.
Ribera 24/02/2020
IL SINDACO

Ci permettiamo, avendo sentito pareri medici autorevoli (reparto malattie infettive Policlinico di Palermo che ha finora dato esito negativo ad alcuni tamponi pervenuti anche dal San Giovanni di Dio di Agrigento), di esprimere la seguente opinione riguardo ai focolai di Covid19 nel Nord Italia: per la normale influenza ci sono procedure, vaccini e farmaci già collaudati negli anni, invece, per il virus venuto dalla Cina al momento non è stato sperimentato nessun farmaco sicuro ed efficace per trattare l’infezione virale (occorre infatti tempo per le sperimentazioni di vaccini). Nel frattempo medici e infermieri si potrebbero ammalare anch’essi ed è difficile, ma non impossibile, gestire i casi al ritmo di diffusione di una normale influenza.
Ipotesi confermata dal parere dell’infettivologo Galli in una intervista rilasciata a Repubblica.
Alla domanda “Che armi abbiamo contro Covid-19?” la risposta è stata:

Per curare i malati abbiamo possibilità solo di tipo sperimentale in uso “compassionevole”, cioè non all’interno di uno studio controllato, bensì in utilizzo diretto per vedere se la cura funziona. In questo modo, però avremo poche informazioni sull’efficacia o meno della terapia perché se il decorso dovesse essere infausto non potremo dire in assoluto che il farmaco non funziona, se invece fosse buono non potremmo essere sicuri che sia per merito del farmaco.

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