Falcone (PdL) interviene sulla drammatica situazione degli sportelli postali in Sicilia

Palermo, 6 febbraio 2012 – Le organizzazioni sindacali dei lavoratori postali in Sicilia hanno denunciato un gravissimo stato di tensione esistente, in tutti gli sportelli postali regionali, poiché gli addetti sono sottoposti a forti pressioni dai vertici aziendali per incentivare le vendite di prodotti che esulano dalle ordinarie mansioni dello sportellista.
Questa pressione, che spesso si tramuta in velate minacce di licenziamento, costringe il dipendente postale a svolgere la propria attività con un forte stato di stress.
Lo stesso sportellista, difatti, deve fare i conti con una cronica mancanza di personale dovuta a lunghe assenze (solo nella provincia di Catania circa 30 dipendenti sono assenti per maternità e mai sostituite) che hanno, come risultato finale, la chiusura di molti sportelli e, quindi, lunghissime code in quelli aperti, con logica protesta degli utenti.

I vertici regionali delle Poste Italiane non prendono alcun provvedimento, giustificando la loro inerzia con le solite trite e ritrite motivazioni di risparmi e tagli sul bilancio aziendale, ignorando volutamente che le assenze prolungate per maternità, solo per fare un esempio, vengono pagate per intero dagli Istituti previdenziali.
Intervenendo sulla vicenda, con un’interrogazione, il Parlamentare regionale del PdL, On. Marco Falcone, ha spiegato: “La strategia delle pressioni, delle intimidazioni, e delle velate minacce di licenziamento sta sconvolgendo e minando pericolosamente il clima negli Uffici postali della Sicilia, non solo mortificando la dignità dei lavoratori, ma creando un altissima tensione tra addetti agli sportelli e utenti, a causa delle lunghe code di attesa”.
“Occorre – ha concluso Falcone – che il Governo della Regione intervenga presso i vertici regionali delle Poste Italiane per riportare un clima di serenità lavorativa all’interno degli Uffici postali della Sicilia”.

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