Pedonalizzazione centro storico, contrari i commercianti. “Comune complice del flop dei saldi”

“Il commercio palermitano sta cambiando status: da agonizzante a morto il passo sarà molto breve”: con queste parole, il presidente provinciale della Confederazione Italiana Esercenti Commercianti Salvatore Bivona traccia il bilancio dei saldi in città a neppure un mese dal loro inizio.

bivona“Il crollo delle vendite, soprattutto per i settori dell’abbigliamento e del corredo si è attestato, nel mese di luglio, attorno al 70%, un dato che riguarda soprattutto i commercianti che lavorano nel centro storico”: il messaggio è rivolto all’amministrazione comunale che, secondo Bivona, “ha dato il via ad una pedonalizzazione illogica, all’insegna del cinismo più bieco verso i negozianti: quello che avrebbe dovuto essere un percorso graduale, è stato invece un provvedimento repentino e miope adottato solo per favorire un’esigua minoranza di cittadini”.
Dal sondaggio a cura dell’Osservatorio economico dell’associazione di categoria, è inoltre emerso che 2 esercenti su 3, operanti nel centro storico, sono assolutamente contrari alla pedonalizzazione: secondo l’analisi della Confederazione, in realtà , il dissenso non riguarderebbe tanto il provvedimento in sé, quanto invece , “l’assenza, da parte dell’amministrazione comunale, di un’azione “progressiva” e “normalizzante” che avrebbe dovuto svolgersi ed essere recepita complessivamente nell’arco di due anni, perché contrassegnata da un forte cambiamento culturale ancora prima che organizzativo”.
I titolari dei negozi di abbigliamento, in particolare, hanno segnalato il mancato flusso di acquirenti provenienti dalla provincia palermitana e trapanese “a causa dell’impossibilità di posteggiare”, e, più in generale, “della carenza di risorse economiche da destinare agli acquisti”.
Le previsioni per il futuro sono nere: a disegnarle sono gli stessi commercianti intervistati, che preconizzano per le loro attività non più di 6 o 7 mesi di vita, se il trend dovesse rimanere immutato.
“Qualche speranza – spiega Bivona – sussiste ancora per coloro che, negli anni, hanno avuto la lungimiranza o la possibilità di acquistare i locali dove svolgere le proprie attività; per gli altri, i costi di affitto e del personale, congiuntamente ai balzelli spesso iniqui, si rivelano insopportabili.”
Dal sondaggio è emerso altresì che molti commercianti, pur di vendere la merce, hanno praticato ribassi oscillanti tra il 70 e l’80%, realizzando così guadagni quasi nulli; a “garantire” gli acquisti, sebbene in minima parte, sono stati anche quest’estate i turisti stranieri.

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