Randagismo, risposta dell’assessore Padovano: “le associazioni realizzeranno un parco canile”

Riceviamo e pubblichiamo la risposta scritta dell’assessore Lucia Padovano all’interrogazione consiliare sul Randagismo, presentata dai consiglieri comunali Emanuele Li Voti, Claudia Lupo e Margherita Farruggia.

luciaPadovanoIn riferimento all’interrogazione consiliare pervenuta a questo Comune in data 6/5/2016 prot. N. 8363 con la quale i consiglieri comunali Emanuele Li Voti, Claudia Lupo e Margherita Farruggia chiedono all’Amministrazione Comunale, mediante risposta scritta, di conoscere:
– Quali iniziative sono state intraprese dall’Attuale Amministrazione Comunale per combattere il fenomeno del randagismo;
– A quanto ammonta l’impegno economico sostenuto per la suddetta problematica;
– Quale programma l’Amministrazione intenda sviluppare nei prossimi mesi al fine di arginare un fenomeno pericoloso e non più accettabile.
Con la presente si intende fornire risposta ai quesiti suesposti.
In particolare, l’Amministrazione Comunale, ribadendo che la lotta al randagismo rappresenta una priorità nell’attività di governo della città, ha dovuto fare i conti con un bilancio non più florido e con tanti gravi problemi che attanagliano la comunità e che mettono in crisi i servizi essenziali che pur si ritiene di dover fornire.La Legge Regionale n.15 del 3 luglio 2000 in attuazione della Legge 14 agosto 1991 n.281 e successive modifiche ed integrazioni, prevede:
– l’istituzione dell’Anagrafe Canina e il relativo obbligo di iscrizione per tutti i cani per il quale è previsto, in caso di inosservanza, una sanzione amministrativa che va da € 75,00 ad € 450,00 e, nei casi in cui la stessa riguardi cani appartenenti a razze particolarmente aggressive, da €2.500,00 ad €25.000,00;
– divieto di abbandono dei cani prevedendo una sanzione amministrativa da
€500,00 ad €1.500,00;
– che il Comune provveda alla cattura dei cani vaganti con sistema indolore e senza ricorrere all’uso di tagliole, di bocconi avvelenati o di pungoli. I cani vaganti catturati e quelli ritrovati sono affidati a rifugi sanitari pubblici o convenzionati e sottoposti a controllo sanitario. Per ogni cane catturato il rifugio sanitario provvede all’accertamento del codice di identificazione.
– che trascorsi trenta giorni dalla cattura, i cani che non risultino iscritti all’anagrafe e che non siano stati reclamati, possono essere ceduti ad associazioni protezionistiche o a privati cittadini che si impegnino ad accudirli e custodirli, previa iscrizione all’anagrafe canina e relativa identificazione. Trascorso tale termine i cani non reclamati o affidati sono sottoposti a sterilizzazione da effettuarsi entro i successivi quindici giorni. Tali soggetti non possono essere soppressi, se non in casi specifici stabiliti dalla legge, e vengono mantenuti nei rifugi a spese del Comune almeno fino al quindicesimo giorno successivo alla sterilizzazione. Ove le strutture non dovessero offrire recettività sufficiente, il sindaco, considerate tutte le disposizioni di legge d’intesa con le autorità competenti, può disporre che i cani vengano rimessi in libertà.
Ciò posto, l’impegno economico sostenuto per la problematica in oggetto ammonta, per l’anno 2015, ad €22.000.
Trattasi di somme impiegate per garantire il servizio di cattura e ricovero dei cani randagi presso gli enti convenzionati.
Nel corso dell’anno 2015 il Comune di Ribera ha provveduto alla cattura e ricovero di 38 cani vaganti o randagi , come da rapporto richiesto all’Ufficio competente. E’ bene ricordare che i cani ritenuti potenzialmente pericolosi rimangono ricoverati presso il canile per tutta la durata della loro vita. E’ utile precisare che il canile convenzionato ha sempre raggiunto la capacità massima di ricezione e i cani vaganti di Ribera sono stati ricoverati, curati e rimessi in libertà a pieno regime.
Tuttavia, nelle ultime settimane il problema del randagismo si è acuito per la “improvvisa” insistenza sul territorio riberese di più di una decina di cani di grossa taglia che a causa della presenza di alcuni soggetti di sesso femminile in estro, si sono aggregati in branco.
Pertanto, si è provveduto a dare priorità nella cattura alle suddette cagne sia per evitare l’aggregazione sia per evitare ulteriori cucciolate indesiderate.
Nelle prossime settimane, se non ci saranno adozioni, previa autorizzazione da parte dell’ASP, si procederà alla rimessione in libertà dei cani ricoverati per far posto ad altri.
Orbene, si precisa che parte degli animali di grossa taglia di cui sopra che hanno formato il branco e che hanno provocato qualche preoccupazione tra la popolazione sono provvisti di collare, sembrano in buona salute, sono di ottima costituzione fisica: insomma trattasi di cani vaganti che presumibilmente di fatto hanno un proprietario.
Ciò posto, compito dell’Amministrazione Comunale è promuovere una campagna di sensibilizzazione e promozione della cultura della “proprietà responsabile dell’animale”.
A tal fine sono state coinvolte le associazione animaliste locali che si sono mostrate particolarmente sensibili nel collaborare con l’Amministrazione Comunale per la soluzione del problema in questione.
Il programma di lotta al randagismo che l’Amministrazione intende portare avanti in collaborazione con le predette associazioni e volontari si articola in momenti operativi paralleli: da un lato una campagna di sensibilizzazione sul controllo delle nascite e sulla proprietà responsabile dell’animale, dall’altro promuovere l’adozione dei cani vaganti catturati sul territorio.
Premessa l’impossibilità oggettiva per il Comune di Ribera di costruire e gestire un proprio canile a causa dei gravi problemi economici e di carenza di personale a tempo indeterminato, la strada che sembra percorribile è quella di una collaborazione con i tanti volontari locali che hanno a cuore il benessere animale.
Si è infatti istituito un tavolo con i volontari all’esito del quale si è stabilito che le associazioni realizzeranno un “parco canile” . L’Amministrazione darà un contributo ancora da definire in base alle esigenze e alle disponibilità. Il Comune di Ribera affiderà ai gestori di tale parco i cani randagi comunali affinché gli stessi vengano dati inadozione.
Nello specifico, per cani randagi comunali si intendono quelli che vengono segnalati agli Uffici competenti per la cattura e il ricovero presso il canile convenzionato. Sono pertanto dotati di microchip, sterilizzati dal canile e in buono stato di salute. Questi animali verrebbero portati presso il parco affinché, tramite i numerosi contatti anche nazionali ed internazionali delle associazioni, gli stessi possano trovare una famiglia e non più vagare liberi per la città.
Si ricorda, infatti, che la legge prevede la rimessa in libertà dei cani non ritenuti pericolosi, per cui l’adozione rappresenta l’unico modo per evitare la presenza di cani vaganti sul territorio.
A tal fine si è programmata:
– una campagna di sensibilizzazione mediante l’affissione di manifesti che promuovono l’identificazione dell’animale e l’adozione dei randagi con specificazione degli orari di apertura al pubblico del canile convenzionato;
– la predisposizione da parte delle associazioni animaliste di un progetto da proporre alle scuole finalizzato anche all’eventuale adozione a distanza del randagio;
– la creazione di una area verde riservata ai cani e ai suoi proprietari;
– lo svolgimento nel corso dell’estate riberese di attività inerenti al tema;
– l’inserimento di una pagina ad hoc sul sito ufficiale del comune di Ribera con foto e descrizione dei cani ricoverati;
– un maggiore controllo da parte della Polizia Locale sull’osservanza da parte del cittadino degli obblighi di legge.
L’Assessore per la Lotta al Randagismo Lucia Padovano

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