Spremute di arance siciliane a un euro… anche all’EXPO di Milano

E’ stato presentato questa mattina, presso la sede di Confcommercio Sicilia in via Emerico Amati a Palermo, il progetto “Spremute di arance siciliane ad un euro” promosso dal portale di enogastronomia Cronachedigusto.it, diretto da Fabrizio Carrera. Per la prima volta un circuito di oltre duecento esercenti proporrà ai propri clienti un prodotto siciliano certificato ad un prezzo concorrenziale. L’iniziativa, condivisa dal Consorzio di tutela Arancia di Ribera Dop insieme alle associazioni Fipe, Coldiretti, Distretto Agrumi di Sicilia e Coop Sicilia, si propone di incentivare il consumo di spremute di arance anche a fini salutistici, di promuovere l’arancia, uno dei prodotti simbolo della Sicilia, e di favorire l’incontro tra produttori agrumicoli e titolari di pubblici esercizi.
IMG_20141219_110157L’assessore regionale al turismo Cleo Li Calzi, durante la conferenza di presentazione, ha comunicato di aver invitato tutte le maggiori strutture di accoglienza e centri recettivi della Sicilia ad aderire all’iniziativa “perché possano servire a colazione spremute di arance siciliane”; l’assessore Li Calzi ha anche annunciato che arance e spremiagrumi saranno portati all’Expo di Milano, offrendo a chi le consuma un ticket gratuito per l’ingresso in un qualunque museo siciliano. Alla conferenza di presentazione hanno partecipato, oltre all’assessore al Turismo, l’assessore regionale all’Agricoltura Nino Caleca, il presidente di Fipe Sicilia Dario Pistorio, il presidente del consorzio di tutela arancia Ribera Dop Giuseppe Pasciuta, il presidente di Coldiretti Sicilia Alessandro Chiarelli; la presidente del distretto Agrumi di Sicilia Federica Argentati, il presidente della Fipe Siracusa Maurizio Tasca e Giovanni Pagano della Coop Sicilia.
Dario Pistorio ha sottolineato l’importanza di inserire l’arancia in un percorso di valorizzazione eno-gastronomico in modo da coinvolgere anche i ristoranti.

IMG_20141219_110718“Come Consorzio di Tutela Arancia di Ribera DOP – ha detto Giuseppe Pasciuta – è dal 1998 che tentiamo di diffondere la cultura del consumo delle spremute di arance siciliane, pur con qualche difficoltà perché in Sicilia è difficile trovare nei bar e ristoranti spremute d’arancia siciliana. Credo che dovremmo convincere bar e ristoranti ad utilizzare gli agrumi siciliani per le loro spremute, sull’esempio dei vecchi chioschi dell’800 dove si servivano le spremute di agrumi. È fondamentale però dimostrare che il prodotto utilizzato è siciliano e tracciato, in modo da offrire al consumatore precise garanzie di sicurezza” – ha così concluso il suo intervento Pasciuta.

Alessandro Chiarelli, presidente Coldiretti Sicilia, ha detto che il progetto servirà a ridare dignità al prodotto arancia, pur rilevando, nel suo intervento, la difficoltà di fare rete in Sicilia. Federica Argentati, presidente del distretto agrumi di Sicilia, ha sottolineato l’importanza di fare sistema come modalità per “sbaragliare la concorrenza e affermare il nostro prodotto sano e genuino e, soprattutto, certificato”.
“In Sicilia – ha detto Maurizio Tasca, presidente Fipe Siracusa – manca la cultura delle spremute d’arancia, a volte anche per demerito degli addetti ai lavori che non vogliono “sporcarsi le mani” per farle. Sarebbe fondamentale iniziare dalle scuole per lanciare questo messaggio salutistico: educare i bambini ad un consumo quasi quotidiano di spremute d’arance”.
L’assessore della regione siciliana all’Agricoltura Nino Caleca ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa, considerato che “l’agricoltura è un settore vivo e vitale della nostra Regione ed è in crescita, oltre a rappresentare l’unico settore che sta offrendo occupazione. Cercheremo di prendere spunto da questa iniziativa per far utilizzare prodotti siciliani nei nostri bar e ristoranti. Il miglior modo, ritengo, per far crescere la nostra economia e lanciare un segnale chiaro a chi ci guarda dall’esterno” – ha concluso.

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