Mercoledì 2 aprile al Cine teatro Lupo di Ribera è andata in scena “La stranissima coppia” con Milena Miconi e Diego Ruiz, che nella rappresentazione hanno conservato i loro nomi originali, senza cambiarli.
Forse perché nella “Stranissima coppia” c’è molto dei due attori, infatti parla del rapporto, ormai disincantato, uomo-donna; potrebbe essere il loro specchio, come quello di ognuno di noi, che confrontandosi con l’altro sesso, nella propria testa si crea castelli in aria, salvo poi scontrarsi con la nuda realtà, che è quella che l’altro, uomo o donna che sia, non è mai, nemmeno lontanamente, come lo avevamo immaginato o idealizzato.
È sicuramente quello che provano i personaggi di Milena e Diego, giunti alla soglia dei 40 anni, con matrimoni falliti alle spalle, che si incontrano per la prima volta in un appuntamento al buio. Immediatamente Milena rimane basita da come possa essere passato per la mente di Diego l’idea di regalarle dei fiori finti, a partire da questo fatto inizia a criticarlo e afferma che “non ci sono più gli uomini di una volta”, quelli cioè che portavano fiori veri, decisi del fatto loro.
Man mano che il dialogo prosegue Milena scorge i tratti caratteriali molto effeminati di Diego fino a dubitare della sua identità e orientamento sessuale. Diego, dal canto suo, nega ciò, ma ammette che questa sua particolare caratteristica gli ha creato sempre problemi nella vita, ad esempio, il fatto di essere stato abbandonato dalla moglie russa per un rozzo e muscoloso camionista. E qui entra in gioco la personalità invece alquanto mascolina di Milena, con i suoi pregiudizi e preconcetti sulle donne dell’Est da lei definite in massa rumene, sia che siano russe, sia che siano ceche.
In una spassosa gag, Diego precisa a Milena che la donna che le ha soffiato il marito, anziché essere rumena, è ceca, ma lei replica gridando: “Ma quale cieca: ci vedeva benissimo!”
Dalle parole e dal comportamento della donna si evince una grande superbia e sicumera. Il suo comportamento ricorda molto quello disinibito del dongiovanni, cioè Milena conquista uomini per il solo piacere di farlo cui si aggiunge la “elevata” intenzione di avere in cambio favori di ogni genere, a seconda del lavoro che fa il malcapitato: ad esempio da Diego vorrebbe una sostanziale diminuzione delle tasse, visto che lavora all’agenzia delle entrate. Oltre a questo, i suoi modi sarcastici, la voce volutamente impostata con una terminologia a volte non proprio fine, la visione cinica e utilitaristica della vita e dell’amore ricordano veramente tutto ciò che di negativo hanno gli uomini e che adesso le donne ricopiano per sentirsi “alla pari”.
Così l’uomo diventa sempre più femmineo, con le sue cremine, le sue manie, le sue delicatezze e gentilezze non sempre apprezzate, di contro la donna sempre più rude, arrivando in certi casi addirittura a vantarsi al bar con le amiche delle sue conquiste, come fanno gli uomini, e ad affibbiare a ciascuno dei propri animali domestici il nome di un amante del passato, proprio come fa Milena.
La commedia, spaccato della società di oggi, ha divertito fatto ridere e riflettere, perché è stata ricca di battute, mai scontata o volgare anche se il tema avrebbe potuto portare a facili esiti. Il pubblico si sarà sicuramente immedesimato oppure avrà visto nelle vesti dei due protagonisti qualche proprio conoscente, perché al giorno d’oggi le guerre di coppia sono tutt’altro che rare.
A livello di rapporti di coppia assistiamo nella vita di tutti i giorni a separazioni, ripicche e accuse, coppie scoppiate; le persone si riducono da amanti in veri e propri nemici al punto da non riconoscere più nell’altra persona chi li aveva fatti innamorare, chi gli aveva rubato il cuore e i pensieri, e a dubitare persino se fosse veramente amore. Forse l’unica soluzione sarebbe quella di ripristinare i vecchi ruoli, la donna dovrebbe fare la donna, l’uomo dovrebbe fare l’uomo. Cioè dovrebbe essere la donna ad essere più dolce, a farsi desiderare, a parlare in termini non caustici ma pacati. Invece l’uomo dovrebbe essere quello che sa il fatto suo che tratta la sua donna come una regina, la fa sentire al sicuro e la protegge, che la tratti insomma come si comporterebbe un vero uomo con la propria donna.
Sicuramente, nella società di oggi questo è divenuto almeno anacronistico, per non dire utopico, allora non ci resta che riderci su e sdrammatizzare andando a vedere commedie come quella della “Stranissima coppia” con i bravi Milena Miconi e Diego Ruiz.
Mirella Ciliberto
