Il Pronto Soccorso di Ribera “deve essere riaperto SUBITOOOOOO”

E’ una mera opinione, non suffragata dai fatti, che la manifestazione di ieri mattina davanti all’ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera per la riattivazione di un pronto soccorso non abbia registrato una massiccia presenza di cittadini. Non è così!

A meno di potere definire cosa si intenda, in termini numerici, con “massiccia”, in tempi di covid19 e con le restrizioni agli spostamenti. Eravamo presenti come testata, si perdoni il plurale maiestatis, e abbiamo registrato una discreta partecipazione da parte dei cittadini, unita alla presenza dei sindaci del territorio, tra i quali il sindaco di Ribera e il sindaco di Calamonaci.

Sui social, in una diretta streaming, abbiamo registrato oltre 70 utenti che seguivano in diretta il discorso di uno dei promotori del comitato “Uniti per l’ospedale” Riccardo Romano. Detti followers hanno ampiamente commentato, supportando la manifestazione, e si sono scusati per non potere essere presenti a causa di impegni lavorativi o per la distanza geografica. Chi in Germania, chi dall’Australia, chi altrove, tutti hanno supportato e condiviso il senso della manifestazione in favore di un ospedale che non è quello lasciato in eredità dai fratelli Parlapiano o dall’arciprete Birritteri.

Chi vuole il reparto malattie infettive al posto di un ospedale con la “O” maiuscola che non discrimini i codici, tra bianco, rosso e verdone, e garantisca i livelli di assistenza sanitari essenziali come previsto in costituzione?

Tutti i cittadini del comprensorio vogliono un pronto soccorso e un ospedale funzionante, senza dovere fare il giro della Sicilia, in ambulanza, quando è disponibile, per trovare un posto per un ricovero ospedaliero. E i tempi di intervento sono essenziali quando si tratta di salvare vite umane: un minuto in meno e salvare una vita non ha prezzo rispetto alla spending review. Quante brutte e astruse parole, spending review, decreto Balduzzi, la fredda logica dei numeri per testimoniare un fallimento della sanità isolana nel fornire gli stessi livelli di assistenza su tutto il territorio siciliano.

Vero è che uno sciagurato decreto assessoriale del 2017, che guarda più ai numeri che non alla sostanza, ha riorganizzato la rete ospedaliera siciliana sancendo la chiusura dei Pronto Soccorso in quelle strutture i cui accessi annuali non superano i 25.000. Detta chiusura è stata confermata nel 2019 con decreto, fissando una data: luglio 2020.

Qualcuno afferma che il Fratelli Parlapiano non ha reparti che garantiscono i livelli essenziali per l’esistenza di un Pronto Soccorso. E’ possibile anche sostenere la tesi opposta: che senza il pronto soccorso viene meno l’esigenza di quei reparti essenziali che supportano i malati acuti che abbisognano di ricovero in ortopedia, in cardiologia o in medicina generale. Senza il pronto soccorso, principale via di accesso degli acuti per il ricovero, a che servirebbero questi reparti, falcidiati nel tempo a Ribera e i cui posti sono stati trasferiti altrove? E’ come un cane che si morde la coda, se tolgo il pronto soccorso viene meno l’esigenza dei reparti. Se tolgo reparti e posti di degenza ordinaria i numeri degli accessi in ospedale dal pronto soccorso calano bruscamente.

Quindi, a dispetto di quanti sminuiscono il valore delle manifestazioni spontanee e di un comitato “Uniti per l’ospedale”, chiariamo il senso delle proteste: che l’Ospedale resti quel bene prezioso che è stato per anni per la collettività. Secondo il sentire comune, infatti, Ribera ha dato alla sanità regionale più di quanto abbia ricevuto in termini di funzionamento dei servizi essenziali come il pronto soccorso, indispensabile via di accesso per i ricoveri ospedalieri.

La trasformazione del Pronto soccorso in PPI (punto di pronto intervento) non risponde alle attese non soltanto della cittadinanza riberese, ma di tutti i paesi viciniori che trovavano nella città crispina un punto di riferimento, in caso di bisogno e di estrema urgenza.

Davide Cufalo

Davide Cufalo

Direttore responsabile di SicaniaNews. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia, Momenti di vita locale, AgrigentoNotizie, Agrigentoweb e Palermo24h. Visita il suo Blog.

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