23 Maggio, resoconto dall’Aula Bunker dell’Ucciardone di Palermo

Falcone e BorsellinoLa giornata inizia con un’ora di ritardo all’’interno dell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo dove ieri si sono riuniti giornalisti, rappresentanti politici e migliaia di giovani provenienti da ogni parte del mondo, tra cui una delegazione di studenti americani provenienti dalla scuola di Washington.
Dopo l’arrivo della nave della legalità con 3000 studenti a bordo, Giovanni Floris, giornalista Rai, ha dato inizio alla commemorazione che si è aperta con il canto dell’Inno nazionale da parte di centinaia di studenti dei vari istituti scolastici.

“In questa giornata noi, cercheremo di ripercorrere quella storia che abbiamo ben evidente – ha detto Floris- momenti che non fanno tornare indietro e fanno capire come il giusto possa subire. Ma ci sono altresì giornate come questa che ci incoraggiano a pensare che qualcosa di bello può nascere da una storia tragica”.
La commemorazione ha continuato con la proiezione di un cortometraggio creato da RaiEducational dal titolo “Le idee restano” in cui si sono alternate le interviste a Giovanni Falcone fatte negli anni che hanno preceduto la strage: quella del 1991, poi del 12 Gennaio 1992 “In Sicilia si è credibili solo si viene ammazzati? –aveva commentato il magistrato durante quella famosa intervista. Infine le terribili immagini del tragico 23 Maggio 1992 andate in onda sulla Rai e commentati in diretta dal giornalista Salvatore Cusimano. “Ma chi glielo fa fare? – Solo spirito di servizio”
L’intervento della professoressa Maria Falcone è iniziato commosso ‘Vedere nel filmato Giovanni vivo è qualcosa che ci tocca tutti nel profondo. – ha detto –E’ importante informarsi tutti i giorni perché proprio attraverso la conoscenza dei problemi attuali si può combattere la mafia. Bisogna pronunciare la parola mafia e non avere paura di farlo”.
E’ arrivato in aula anche il messaggio di riconoscenza da parte del Presidente della Repubblica , Giorgio Napolitano, letto da Giulia, una giovane studentessa, rivolto al giudice siciliano, alla moglie e gli uomini della scorta e un Ringraziamento sentito anche all’Isitituto Falcone gestito dalla sorella Maria. “L’esempio di Giovanni Falcone è di continuo stimolo a resistere alle intimazioni della mafia.”

Il presidente del Senato, Piero Grasso ha invece ricordato i giorni trascorsi con il giudice di Palermo durante i mesi preparatori al maxi processo quando, insieme, hanno trascorso lunghe giornate studiando le 400.000 pagine relative ai crimini di mafia. “Ricordo l’aria pesante che respiravo in aula con gli occhi dei processati puntati addosso. Ma – ha continuato il presidente Grasso – Mi avvolge il pensiero del successo di quegli sforzi fatti da Giovanni e Paolo, grazie alle associazioni come AddioPizzo, Libera, la fondazione Falcone e le altre sparse per tutta Italia”. Continua senza lasciarsi sfuggire un monito all’importanza del voto: “Lo so è difficile avere fiducia nella politica, ma non votare significa far decidere agli altri. Domenica recatevi alle urne”.
Ha preso parola anche il ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, che si è detta molto emozionata nell’essere presente in quella stanza colma di storia.
“Sulla nave che ci ha portati a Palermo abbiamo unito la missione della magistratura e della scuola. Dopo gli omicidi La Torre e Dalla Chiesa la scuola e la magistratura non hanno avuto cedimenti. Quasi tutte donne, ogni giorno nelle scuola italiane riproducono quel valore educativo che si fa anche a casa. Dove arretra lo Stato è sempre pronta la criminalità. C’è bisogno di scuola. Siate esigenti!”.
Durante la giornata, come intermezzo dei vari interventi, sono stati proiettati alcuni video divulgativi, come quello realizzato da un istituto di Pomigliano D’arco realizzato da alcuni studenti. Un video divulgativo realizzato in collaborazione con l’attore Giulio Base che ha prestato la voce.
Sono continuati i dibattiti con il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando che ha parlato di come la storia entra nella quotidianità attraverso queste vicende. “Con le stragi si è colpito anche una visione di giustizia. – ha poi continuato Orlando –La mia paura è che la mafia possa diventare una grande multinazionale, sbaragliando i limiti linguistici. La costruzione dell’Europa è un modo concreto per rendere onore a questa giornata”.
Il presidente corte dei Conti Raffaele Squitieri ha invece parlato dell’importanza della distribuzione del denaro fondamentale per incentivare la attività conformi alla legge. Il rispetto del senso del dovere e il senso di responsabilità. Ma ha fatto emergere anche un’eccessiva speculazione di legalità italiana relativa alle leggi “Non si riesce a fare un lavoro pubblico per la farraginosità delle troppe leggi. – ha detto – Un affastellamento di norme che ci complicano il lavoro”.
Mena vanto dei risultati ottenuti durante questi anni da parte delle procure nazionali, il presidente Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia “Possiamo menare vanto dei risultati raggiunti. Oggi posso dire che siamo riusciti a sottrarre ricchezze ai clan camorristici e a destinarli a scopi pubblici.
Tra i tanti risultati la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi ha ricordato quelli ottenuti dalla legge Rognoni-La Torre appunto quella della confisca dei beni alla mafia, unica economia non in crisi. “Lavoro che spetta a noi è quello di riassegnare questi beni alla comunità produttori di legalità ed economia ma occorre che i procedimenti giudiziari siano piu’ veloci”.
L’esigenza quindi anche di una nuova agenzia nazionale per i beni confiscati che sappia nobilitare tutte le energie, “se la mafia ha tanti beni se li è procurati con la violenza e la complicità dalle banche delle imprese” – ha continuato Rosy Bindi.
Alla domanda del giornalista Floris del perché con la mafia il sud si impoverisce e il nord gode di queste economie, La Bindi dice che la criminalità organizzata si è radicata a partire dall’assenza dello stato e delle istituzioni, e al sud trovano le energie e i soldi che al nord spendono perchè ci sono appalti e i giochi finanziari. “La mafia è il più grande inganno per la crescita della comunità”
Sono intervenuti anche il generale della Guardia di Finanza Saverio Capolupo che ha parlato della prevenzione ai fenomeni evasivi elusivi; il capo della polizia Alessandro Pansa, “i successi del nostro lavoro ci sono, ma possiamo fare solo un bilancio provvisorio: sono diminuite le attività di criminalità e sono aumentati gli arresti. I Settori a rischio sono quelli relativi alla fatturazione falsa, materiale contraffatto, internet e le tecnologie avanzate”.
Presente anche il comandante generale dell’Arma Leonardo Gallitelli, il ministro all’agricoltura, Martina il vicepresidente di Confindustria Ivanhoe Lo Bello, il presidente Rai Anna Maria Tarantola e il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone che sull’expo però ha detto che la sua istituzione non ha potere sanzionatorio, ma solo potere morale “Lavoro di monito affinché i comuni rendano trasparenti le attività”; presente anche il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Rodolfo Sabelli.
Un’importante presenza giunta dagli Stati Uniti è quella del direttore dell’Fbi Louis Freeh: “Dobbiamo continuare a Collaborare e lavorare insieme a livello internazionale intensificare la patnership. Il nuovo metodo di organizzazione criminale negli Stati uniti oggi ha un nuovo look, perché collaborano con svariati gruppi etnici. L’Unione europea deve quindi essere partecipe in questa lotta. La cooperazione è cruciale per essere efficace”.
In chiusura il ministro Giannini e la professoressa Maria Falcone hanno premiato quattro scuole del Veneto, Trentino, Casale e Palermo per dei lavori realizzati sulla legalità e la cittadinanza economica. La cerimonia si è conclusa cantando l’inno della giornata, la canzone “Pensa”di Fabrizio Moro .

Margherita Ingoglia

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