Con l’Emergenza Nord Africa del 2011, l’Italia e la Sicilia in particolare, hanno visto aumentare considerevolmente il numero delle domande di asilo politico e dei rifugiati a cui dare accoglienza. Il governo in materia di immigrazione ed asilo ha creato, presso il Ministero dell’Interno, il Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo, al quale possono accedere gli Enti Locali che prestano servizi finalizzati all’accoglienza dei richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria (R.A.R.U.).
I comuni della provincia di Agrigento che al momento ospitano complessivamente 1.500 profughi sbarcati recentemente a Lampedusa, sono, la città dei templi, Porto Empedocle, Favara, Aragona, Alessandria della Rocca, Castrofilippo, Comitini, Cattolica Eraclea, Palma di Montechiaro, Camastra, Cammarata, Raffadali, Santa Elisabetta, Montevago e Naro. Diverse le associazioni accreditate dal Viminale a gestire il servizio di accoglienza integrata di persone che arrivano dalla Siria, dalla Nigeria, dalla Somalia, dall’Etiopia, dal Ghana, dalla Liberia o dall’Eritrea.
«Non c’è nessun costo per i comuni», sottolinea Giovanni Giglia, responsabile dell’Associazione Omnia Academy al quale è stata affidata all’accoglienza integrata di oltre cinquecento profughi ospitati in diversi paesi della provincia di Agrigento. «Le risorse destinate alle attività progettuali – continua Giovanni Giglia – sono stanziate dal fondo Nazionale per le Politiche ed i Servizi dell’Asilo, istituito presso il Ministero dell’Interno e gestito in convenzione con l’Anci che, ha stabilito la durata triennale (2014-2016) degli interventi e dei relativi progetti di accoglienza integrata».
«Coloro che vengono da una situazione di mancanza di democrazia e vengono in Italia – ha sottolineato il ministro Alfano – sappiano che l’Italia è un Paese democratico che ha firmato i trattati internazionali e rispetta i diritti umani».