Agrumi: verso una nuova legge quadro a favore del comparto e programmazione UE 2014/20

Calderone, Argentati, Moschella, Caruso, Torrisi (ph. Cilmi)
Calderone, Argentati, Moschella, Caruso, Torrisi (ph. Cilmi)

Una nuova legge quadro che disciplini il comparto agrumicolo e valorizzi le eccellenze Dop, Igp e bio prodotte in Sicilia e nuovi progetti a sostegno della ricerca scientifica e tecnologica inseriti nella programmazione comunitaria 2014/20. È la proposta della presidente del Distretto Agrumi di Sicilia, Federica Argentati, a conclusione del workshop svoltosi giovedì 28 maggio a Siracusa e organizzato in collaborazione con il Mipaaf (Ministero politiche Agricole).

Argentati2
Federica Argentati presso Lido Neptun a Seccagrande, settembre 2011 in occasione Pizza Fest

Dedicato alle virtù salutari degli agrumi, ha avuto per protagonisti autorevoli esponenti del comparto ospedaliero e universitario di tutta Italia dove sono in corso importanti studi di laboratorio e clinici.

Incoraggiato anche da questi importanti riscontri scientifici – ha annunciato la Argentati a Siracusa – l’intero cda del Distretto ha infatti deciso di lavorare di concerto con il territorio perché il Parlamento vari un nuovo Piano Agrumi, ossia una nuova legge quadro (l’ultima risale al ’98) che, frutto di una reale condivisione, disciplini il comparto e punti all’interazione con enti pubblici, università ed enti di ricerca nei temi dell’innovazione, della comunicazione e del marketing delle eccellenze agrumicole siciliane”.

“Il Distretto deve assumere un ruolo di regia a livello nazionale in ragione del fatto che la nostra regione vanta la maggiore superfice di agrumi in Italia, quattro agrumi a marchio DOP e IGP, (altri due sono in corsa per l’ambito riconoscimento) e la maggiore superficie di agrumi in coltivazione biologica – afferma Giuseppe Pasciuta, vicepresidente del Distretto Agrumi di Sicilia – . Analoga strategia va condotta sulla programmazione UE 2014/20 a sostegno dell’intero comparto agrumi, con interventi specifici per l’innovazione di prodotto, per il miglioramento della qualità e per contrastare efficacemente le emergenze fitosanitarie. Ed infine garantire ai produttori le adeguate risorse per i miglioramenti aziendali, per l’efficientamento dei servizi irrigui e una reale sistemazione della rete stradale rurale”.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.