Alcune idee per il rilancio turistico di Borgo Bonsignore – di Giuseppe Distefano

Alla luce della ristrutturazione con fondi pubblici della piazza di Borgo Bonsignore e degli edifici circostanti vedo aprirsi le porte per una svolta turistica del nostro territorio.

Attualmente le uniche attività operative a Borgo Bonsignore sono una bottega e un bar ristorante pizzeria che, con notevole impegno, sono aperti soltanto per tre mesi l’anno. Ciò significa che nei restanti nove mesi, la borgata diventa un luogo desolato, simile ai numerosi Borghi abbandonati disseminati in tutta Italia.

Con questa nuova ristrutturazione degli edifici e della piazza, finanziata dal governo regionale con soldi pubblici, a 60 anni dall’ultima ristrutturazione, si è presentata una grandissima opportunità di mercato per la nostra comunità:

l’opportunità di poter raccontare una Storia ed implementare dei nuovi servizi a beneficio della comunità riberese e di tutti i paesi limitrofi.

Andando a memoria la piazza è stata scelta dal colosso americano Google per diversi anni come sede per feste internazionali, esempio eclatante del potenziale che la località potrebbe esprimere per il futuro. Più chiaro di così!!!

Le migliorie infrastrutturali apportate con soldi pubblici, sono di rilevanza strategica per poter minimizzare i tempi necessari all’implementazione stabile di nuovi servizi.

L’indotto che potrebbe creare un’organizzata meta di attrazione, sarebbe molto importante in termini di aumento dei flussi turistici, destagionalizzazione e aumento del numero di posti di lavoro.

Per poter raggiungere questi risultati le migliorie da fare sono 2:

1. Dare un MOTIVO al turista per scegliere la borgata come meta dei suoi viaggi;

2. Aumentare i servizi offerti per avere una proposta vacanziera competitiva.

Il MOTIVO di cui parlo è strettamente legato alla storia di Borgo Bonsignore, perché non tutti sanno che la borgata è nata come progetto sperimentale dell’ Ente per la colonizzazione del latifondo. E’ stata inaugurata Il 10 dicembre 1940 ed intitolata al Capitano dei Carabinieri Antonio Bonsignore caduto in combattimento a Gunu Gadu nell’Africa Orientale Italiana il 24 aprile 1936 nella Seconda battaglia dell’Ogaden.

Nel progetto, l’Ente aveva effettuato un approfondito studio sui bisogni delle comunità riuscendo a selezionare attentamente quali erano i servizi essenziali per il sostentamento della stessa. Borgo Bonsignore é compreso in un progetto più ampio chiamato Nuovi Borghi Rurali, che solamente in Sicilia ne comprende altri 37, ma aggiungendo le altre regioni del sud come Puglia, Lazio e Sardegna si arriva a 74 Borghi realizzati per poter migliorare la vita agli agricoltori, tutti con gli stessi servizi offerti.

La mia è stata solamente una breve introduzione, che con una ricerca approfondita potrebbe essere da spunto per un futuro museo in itinere, così da poter dare una valida alternativa al teatro Andromeda, a Borgo Parrini e, perché no, anche a Marzamemi.

Come era prima…

Questi ultimi posti non sono stati citati a caso, anzi, tutti hanno in comune 3 cose: la prima che sono diventate attrazioni turistiche di rilievo negli ultimi 10 anni, la seconda che tutte sono diventate attrazioni turistiche rilevanti dopo che hanno iniziato a raccontare una Storia, la terza è che contestualmente alla Storia hanno iniziato ad offrire servizi.

Oltre alla ristrutturazione che volge al termine, la nostra Comunità ha una seconda opportunità, che riguarda l’indotto che verrà creato nel 2025 con Agrigento eletta capitale della Cultura.

I flussi turistici generati da questo evento saranno veramente importanti e vedranno coinvolte tutte le aree d’interesse dell’intera provincia.

Con tali premesse la località di Borgo Bonsignore, oltre che per le sue caratteristiche di meta marina e meta naturalistica, potrebbe essere estesa a punto d’interesse storico così da non essere più una location di solo passaggio estivo, ma di attrazione permanente, incentivando la continuità dei servizi offerti anche nei periodi di primaverili ed autunnali.

Ho chiesto l’opinione a tante persone, tutte in coro hanno risposto che anche loro vedono delle grandi potenzialità per il territorio, ma tutti lamentano che le cose non cambieranno e che alla fine non si farà nulla.

Certamente è stata una risposta che mi ha lasciato l’amaro in bocca, che mi ha fatto riflettere sul da farsi e che mi ha portato a scrivere questo articolo lanciando un appello alle istituzioni ed alla comunità tutta, al fine di interrogarsi profondamente sulle future azioni e decisioni, perchè saranno l’ago della bilancia dello sviluppo economico della nostra Comunità.

La mia proposta è quella di vincolare la destinazione d’uso delle aree ristrutturate della piazza di Borgo Bonsignore ad attività commerciali e culturali, oltre che ad eventuali servizi connessi al fine di permettere agli imprenditori del territorio di poter mettere in atto le proprie idee innovative e professionali, contando su un supporto burocratico da parte delle istituzioni e creare delle robuste sinergie fra pubblico e privato che ci veda tutti vincitori.

Fin dai suoi albori questa Borgata e stata pensata dall’Ente a servizio della Comunità, sono certo che anche il nuovo Ente proprietario della Borgata farà di tutto per renderla nuovamente a servizio della Comunità.

Adesso tocca a te, a me e a tutti noi: Riflettiamo sul Futuro di Borgo Bonsignore e diamo il nostro contributo partendo delle idee.

Giuseppe Distefano

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