Caro direttore.
La società civile ha posto una domanda ben precisa alla politica ed alle istituzioni: ridurre i costi ed applicare maggiore trasparenza nella gestione della stessa. Dobbiamo distinguere tra costi impropri della politica e i costi della democrazia, spesso oggetto di polemica verso gli organismi di rappresentanza e non di governo. La casta è diventata una parola di uso comune, ed inoltre c’è una questione morale di fondo che va severamente analizzata e discussa Per questi motivi, dobbiamo trovare il punto democratico della situazione. L’operazione trasparenza è senz’altro una chiave di recupero di questo rapporto, per cui è necessario passare alle buone pratiche, al fare le cose da subito. I comuni possono fare tanto, ad esempio, indicando sul sito istituzionale i costi della politica: dei consiglieri comunali, delle consulenze, delle indennità dei diversi organi istituzionali, al fine di un doveroso atto di trasparenza verso i cittadini. Un’amministrazione è trasparente quando il suo sito rispetta i principi di accessibilità totale, completezza di informazione, chiarezza, concernente ogni aspetto dell’organizzazione e delle attività. Un’amministrazione è trasparente quando adotta tutti i provvedimenti per garantire e rendere facile il diritto di accesso da parte del cittadino. Spesso ci si imbatte in siti istituzionali interessanti dal punto di vista grafico, colorati ed imponenti, ma problematici per accessibilità e lettura. Oggi ci sono delle enormi possibilità disponibili con gli strumenti tecnologici attuali, utilizziamoli, impariamo a non avere “paura” della trasparenza.
Aldo Mucci
Ha pienamente ragione,bisognerebbe rendere più trasparenti i siti pubblici.