Aldo Mucci, lettera aperta ai commercianti del Villaggio Mosè

Il lavoro nero non è una questione irrisoria. Esso danneggia i singoli e la collettività. Da una parte, i lavoratori regolari vedono la loro posizione indebolita a causa di una concorrenza sleale, mentre dall’altra, quelli irregolari non beneficiano delle prestazioni previdenziali, sociali e assicurative previste dalle Leggi e dai contratti collettivi di lavoro. Alla collettività vengono sottratte, tramite l’evasione fiscale e contributiva, importanti risorse (l’incidenza del lavoro nero e la stima dell’apporto al Pil, a confronto con la media europea è pari al 17% contro una media dei paesi europei del 4%.)
Lo scorso anno, durante un controllo ispettivo presso una struttura commerciale del Villaggio Mosè i carabinieri del gruppo dell’Ispettorato del Lavoro di Agrigento hanno scoperto 13 lavoratori su 13 presenti, privi di contratto di lavoro. I carabinieri pertanto hanno provveduto ha sospendere l’attivita’ imprenditoriale, ed elevare sanzioni. (vedi portale INPS http://www.inps.it/portale/default.aspx).
Il villaggio Mosè rappresenta l’area commerciale, il cuore pulsante dell’economia agrigentina, caratterizzata da realtà commerciali che creano occupazione. Questo dinamismo imprenditoriale deve però assumere i caratteri di un modello trasparente e di legalità, con accanto la necessità di favorire l’emersione del lavoro nero.

La CGIL Centro Servizi del Villaggio Mosè mette a disposizione dei commercianti la propria sede e tutti gli strumenti necessari al fine di regolarizzare il lavoro sommerso, orientando l’imprenditore alla individuazione del contratto da applicare al lavoratore ed è a disposizione di tutte le Lavoratrici ed i Lavoratori che vogliono essere aiutati ad emergere da questa loro condizione.

Aldo Mucci

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