Belice, 45° anniversario del sisma: a Menfi in mostra i capolavori d’arte recuperati tra le macerie.

A 45 anni dal violento terremoto che nella notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1968 ha distrutto molti centri della Valle del Belìce, la città di Menfi, che fu gravemente danneggiata e privata dei principali edifici storico-artistici, ne celebra il ricordo con la due giorni “La notte del grande fragore, 45° anniversario del terremoto nel Belìce”.
Il via oggi, alle 18, con la mostra “Segni d’Arte dalle chiese di Menfi distrutte dal terremoto del ‘68”, a cura di Gioacchino Mistretta: un’occasione straordinaria per ammirare capolavori d’arte recuperati tra le macerie del terremoto del 1968 che ancora oggi aspettano di essere riportati all’antico splendore. Quella notte il sisma danneggiò gravemente la Chiesa Madre, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, la chiesa di San Francesco con l’annesso convento dei Cappuccini, la chiesa di Santa Maria la Nova e la chiesa della Madonna del Soccorso. Al Museo Civico di Palazzo Pignatelli interverranno – col sindaco Michele Botta – l’assessore alla Cultura, Margherita Ocello, il prof. Francesco Saverio Calcara e i musicisti Accursio Alesi (chitarra), Biagio Amato (flauto) e Francesco Gulotta (contrabbasso). A seguire, alle 19, “1968 Immagini e Ricordi” proiezione video documentari sul terremoto nel Belìce (in Piazza Vittorio Emanale III).

Martedì 15 gennaio, alle 16, scopertura della “Campana della Memoria”, opera dello scultore romeno Stefan Calaresanu (Centro Civico Polifunzionale), a seguire “Ribeira Brass Quintet” in concerto e presentazione dell’Almanacco menfitano 2013 di Gregorio Viviani. Infine alle 19, in Chiesa Madre, una concelebrazione eucaristica in ricordo delle vittime del Terremoto nella Valle del Belìce chiuderà gli eventi dell’anniversario del sisma.

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