Ancora in corso il censimento e monitoraggio della scolopax rusticula, con un convegno svoltosi ieri sera di elevato valore culturale, scientifico e, a sorpresa, un interessante risvolto politico.
Nelle more della manifestazione, in corso dal dodici e che terminerà il quindici dicembre, il convegno scientifico denominato “Studio della biologia della beccaccia svernante in Sicilia e metodologia del censimento della Scolopax rusticula” s’è concluso, tra una partecipazione notevole di pubblico, con estremo interesse, sotto diversi profili.
La prima cosa notata, è stata l’assenza di passerelle: a memoria, e non vorrei sbagliarmi, è il primo convegno a cui assisto nel quale è mancata la sfilata dei saluti istituzionali. In un clima sereno e familiare, l’Ispettore Superiore Francesco Messana ha introdotto i lavori, portando i saluti delle autorità locali. E dato le presenze, quali gli Assessori Regionali Territorio ed Ambiente Mariella Lo Bello e alla Formazione Nelly Scilabra, qualcuno aveva ipotizzato la solita spoliticata. Rimasti delusi. Antonino La Barbera, Presidente dell’Associazione Beccacciai e Perniciai ha letto una relazione del Prof. Spanò, autorità mondiale nello studio della Beccaccia. E’ seguito un intervento di Giovanni Capone che ha illustrato un progetto di ricerca messo a punto da Giuseppe Raho dell’Associazione Beccacciai d’Italia. Apprezzato, inoltre, il passionale intervento di Mario Liberto appassionato conoscitore della storia locale sotto tutti i suoi aspetti antropologici ma anche naturali. Anche Domenico Rizzuto di Legambiente ha portato il suo contributo al Convegno.
Dal punto di vista scientifico, notevoli interventi di specialisti del settore, come il Toscano Marco Ragatzu giornalista e fotografo naturalista e tanti altri, hanno illustrato l’importanza e la metodologia utilizzata per il censimento ed il monitoraggio, con l’ausilio del cane da ferma. Hanno ben documentato l’importanza della beccaccia, la quale vive e si riproduce nella Russia continentale mentre, quasi inspiegabilmente, viene e svernare a Burgio. Questo fatto, rende Burgio un ambiente unico, e per questo è largamente conosciuta in Europa, agli addetti al settore. La presenza della beccaccia, la Scolopax rusticola, è indice di salubrità e di conservazione del territorio. Da decenni, si ripete la presenza, e tale presenza indica la conservazione del patrimonio naturalistico locale: dunque, questo è un importante indicatore per monitorare anche il territorio. Altra implicazione, direttamente connessa, è la funzione del cane da ferma. L’utilizzo del cane, consente di monitorare la selezione canina, osservare l’evoluzione della razza e permette di stabilire se le selezioni di razza effettuate procedono nella direzione corretta.
Dalla diversità degli interventi, pur avendo un unico tema conduttore, s’è arrivati anche a discutere sul ruolo che il futuro e definito Parco avrà. Non un museo chiuso, uno spazio blindato, dove chiudere sottochiave, ma uno spazio vissuto dalla popolazione, che possa essere al contempo conservazione e motore socio-economico per l’intero distretto.
Di sicuro, l’aspetto scientifico e tecnico relativo al monitoraggio e censimento, pur essendo preminente, non è stato il solo risvolto delle tematiche del convegno. L’aspetto turistico, ad esempio, è stato introdotto quale risvolto positivo della manifestazione. Burgio è conosciuta per le ceramiche e per le campane, ma pochi sapevano che, a livello europeo, è molto conosciuta per la singolare caratteristica della svernamento della beccaccia. In merito al turismo, s’è evidenziato come lo stesso, oramai, non deve essere legato al solo prodotto, ma alla promozione del territorio. Un turismo che punti sul “sensoriale”. E in tal senso, anche se la cosa non era nota all’interlocutore, il Distretto Turistico Regionale “Valle dei Templi”, ha presentato la scorsa estate dei progetti mirati che sono all’esame della Regione.
Ma Burgio, ed il Distretto tutto, non hanno mancato di far bella mostra dei suoi tesori, grazie ad alcuni imprenditori che hanno voluto partecipare con le loro tipicità. La Cooperativa Arcobaleno scarl di Villafranca Sicula, ha omaggiato i presenti di deliziose arance del tipo Arancia di Ribera DOP, rigorosamente biologica, anche in forma di spremuta, ed anche di squisito olio extravergine d’oliva. L’Azienda Tenute Piazza di Burgio, ha omaggiato con ottimo vino biologico. Ed anche l’artigianato è stato posto in bella mostra, con l’azienda di Paolo Caravella di Burgio, che ha omaggiato prodotti in ceramica, finemente confezionati. I prodotti, a fine convegno, sono stati consegnati ai diversi intervenuti dal perfetto padrone di casa, in rappresentanza anche delle Istituzioni locali, l’Ispettore Francesco Messana.
In sintesi, dunque una molteplicità di aspetti legati alla beccaccia, i quali comportano ricadute non solo scientifiche ma anche economiche e sociali. Nel contesto, diversi erano i presenti provenienti da diverse regioni d’Italia, proprio a testimoniare quanto l’argomento sia di ampio respiro di livello nazionale ed oltre.
Gli interventi, che come dicevamo qualcuno poteva immaginare di facciata, di rito, di cortesia o, per dirla compiutamente, la classica passerella, hanno sorpreso, e non di poco, i presenti. In particolare, gli interventi dell’Ing. Vincenzo Di Rosa, Dirigente Generale del Comando Corpo Forestale, del Dott. Mariano Nicolosi, Ispettore Ripartimentale delle Foreste di Agrigento, dell’Ing. Giuseppe Miceli, Dirigente Provinciale dell’Azienda Foreste Demaniali di Agrigento si sono rivelati dei veri e propri confronti tra ufficio rappresentato e Politica, con un vivace e costruttivo colloquio pubblico con gli Assessori presenti. Un nuovo modo di vedere interagire L’Azienda Foreste Demaniali, il Corpo Forestale. S’è anche messo in luce il ruolo degli operai temporanei. E vi assicuro che è stato di una bellezza dialettica degna di nota.
Altra sorpresa, forse la più inaspettata, l’intervento dei politici presenti. Ma, alla luce del quanto, definirli politici è riduttivo e sminuente del lavoro effettuato. Per la prima volta, si assiste ad un nuovo modo di amministrare, dove l’azione politica viene valuta in base al risultato, e non a chi accontenta. Intensi, passionali, gli interventi di Mariella Lo Bello e Nelly Scilabra, due “eroine” della politica contemporanea, che dopo anni di malversazioni e malaffare politico, stanno cercando di sistemare la macchina siciliana, e noi speriamo vivamente che qualcosa possano realmente concretizzare. Con l’aiuto di tutti.
Il clima di collaborazione, al quale gli Assessori hanno richiamato, è stato ben accolto, confermando le prossime edizioni della manifestazione negli anni a venire, lanciando l’invito a mandare proposte per il Parco e per il programma di comunicazione regionale non solo turistico, ma culturale, anche in vista dell’Expo di Milano del 2015.