Massiva partecipazione, a Campobello di Licata, il 28 e 29 agosto, da parte di un pubblico attento e coinvolto
“Non abbiate paura del Jazz, campobellesi: il jazz vi appartiene. Nelle vene del jazz scorre sangue siciliano”. Ha esordito così Gabriel Guarneri, campobellese e musicista di spicco della scena jazz, facendo riferimento a quello che è universalmente riconosciuto come il fondatore del genere, Nick La Rocca. Figlio di due immigrati siciliani a New Orleans, Nick entrò nella storia della musica con la sua Original Dixieland Jazz Band, inventando questo genere musicale (“jass” all’epoca) che quindi, come ha ricordato Guarneri, appartiene ai siciliani, e in questa terra di Sicilia ritorna alle sue origini. Fatto confermato il 28 e 29 agosto scorsi, quando la piazza Aldo Moro ha ospitato il Milazzo Vini Jazz Festival, riscuotendo un enorme successo di pubblico e candidandosi a diventare un appuntamento di spicco delle estati campobellesi, e non solo.
La piazza, ornata dai ficus benjamin che la incorniciano, con un palco già naturalmente inscritto nella sua architettura di marmo (a riprova della sua vocazione di contenitore d’Arte), ha accolto e ospitato centinaia di persone che hanno seguito i due concerti anche in piedi, o seduti sui gradini, quando i posti a sedere sono andati esauriti, riempiendo e saturando di presenze ed entusiasmo questo angolo di Campobello.
“Mi ha fatto un enorme piacere vedere la risposta del pubblico” ha commentato Giacomo Tantillo, siciliano di Bagheria, reduce dal Toronto Jazz Festival, dove ha rappresentato, con il Giacomo Tantillo Quartet, il panorama italiano nel più prestigioso Festival Jazz internazionale. “Sicuramente non tutti i presenti erano appassionati di questo genere” ha commentato Tantillo “sono magari venuti solo per curiosità… ma sono rimasti! Rispondendo alla nostra musica tra l’altro con un’attenzione del livello di un pubblico di conoscitori”, ha concluso. Giacomo, docente al conservatorio Arturo Toscanini di Butera, laureato al Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo e al Berklee College of Music di Boston, si è esibito con 6 brani del suo disco Water Trumpet oltre a due omaggi al lavoro del trombettista Woody Shaw.
Altissimo il livello artistico delle due serate, con proposte selezionate dai due direttori artistici Gabriel Guarneri e il professor Sergio Intorre, già assessore alla Cultura del Comune di Campobello, consulente del Comune per le attività culturali e ricercatore presso l’Università degli Studi di Palermo, vero promotore di questa iniziativa.
Ad aprire le danze, mercoledì 28, il Patti Grillo Quartet con Francesco Patti al sax, Marco Grillo alla chitarra, Giulio Campagnolo all’hammond, Enzo Carpentieri alla batteria.
Giovedì 29 si è esibito davanti a una piazza stracolma, il Giacomo Tantillo Quartet con il talentuoso Giacomo Tantillo alla tromba, Valerio Rizzo al pianoforte, Giovanni Villafranca al contrabbasso e Fabrizio Giambanco alla batteria.
“Due strepitosi gruppi musicali” come li ha definiti il sindaco di Campobello, Giovanni Picone, comprensibilmente soddisfatto per il successo delle due serate. “Un prezioso regalo alla città da parte di Azienda Agricola G. Milazzo che con mio grandissimo piacere si è già impegnata, nelle persone di Giuseppina Milazzo e Saverio Lo Leggio, a dare continuità a questa iniziativa”, ha concluso il primo cittadino.
L’appuntamento per la prossima edizione del Milazzo Vini Jazz Festival, dunque, è per l’estate 2020.