Carceri, Mucci: “Altro schiaffo dall’Europa”.

mucci aldoDopo la recente sentenza pilota della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha definito “strutturali” i trattamenti inumani e degradanti nelle carceri italiane, (3 metri quadrati a detenuto configurano veri e propri trattamenti ai limiti della tortura), la Corte di Strasburgo all’unanimità ha nuovamente condannato l’Italia per violazione dell’art. 3 della Convenzione dei Diritti dell’Uomo (l’articolo che proibisce la tortura e i trattamenti inumani o degradanti ) in relazione al sovraffollamento delle carceri. Alle autorità italiane è stato intimato di adottare entro un anno, provvedimenti che pongano rimedio alle violazioni alla Convenzione conseguenti al sovraffollamento carcerario.

Per comprendere questo ennesimo “schiaffo” (dovremmo porgere l’altra guancia) basta analizzare due cose: Le celle – Quelle di 7 metri quadri ospitano tre detenuti e in quelle di 12 mq ve ne sono 10. Le Cure assistenziali – Basta leggere gli appelli dei Tribunali per i diritti del malato (TDM) inerenti richieste di cure per cittadini in stato di ristretto-grave situazione penitenziaria, per comprendere la drammatica situazione in cui versa la popolazione carceraria.
Le cifre di coloro che muoiono nelle carceri italiane dimostrano che queste non sono  luoghi di rieducazione, come vuole la Costituzione, (Art.27: Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato), né tantomeno vi è “dignità sociale” (Art.3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali). ma vere e proprie “discariche sociali”.

Le cause del sovraffollamento sono molte: Dall’assenza di un piano di edilizia carceraria che risolva il problema, ad una “incompiuta” legislazione sulla pena alternativa al carcere che è drammaticamente carente.

Come non ricordare e quindi collegare la situazione attuale, alle parole dello scrittore e filosofo russo Fedor Dostoevskij : “Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni”.

Aldo Mucci

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