Morta la tabella H, si contano le vittime e le conseguenze della decisione. Tra le svariate città ferite dallo “stop ai finanziamenti a pioggia”, anche la città di Sciacca subisce il contraccolpo dell’abolizione del centenario carnevale che ha contraddistinto, da sempre, la città per la realizzazione dei grandi carri allegorici in carta pesta realizzati da moltissimi artigiani locali.
Ad indignarsi su tale iniziativa da parte della Regione, è l’assessore alla cultura di Sciacca Salvatore Monte e l’associazione “La Nuova Primavera” che si unisce al dissenso espresso dal comune.
“La cancellazione della tabella H che include anche l’evento del carnevale di Sciacca è una scelta politicamente molto grave per il nostro territorio che inevitabilmente avrà importanti conseguenze dal punto di vista turistico, economico e culturale per la città termale. – ha commentato Giuseppe Catanzaro, segretario de La Nuova Primavera –Partendo da questo punto di vista infatti la nuova primavera ne tre due spunti fondamentali: come avviene da un ventennio a questa parte la città di Sciacca e i comuni limitrofi, subiscono questo totale stato di abbandono consequenziale a scelte sbagliate della classe politica dirigenziale tutta. Dopo l’apatia dimostrata nei confronti del caso delle terme per il quale i cittadini attendono risposte chiare e concrete, un altro tassello fondamentale per lo sviluppo turistico del territorio è stato amputato dalle scelte politiche”.
Anche l’assessore Monte ha commentato la scelta della Regione: “Il carnevale di Sciacca, la sua storia, la sua tradizione, infranta dalla carenza economica, attendeva una decisione sicuramente più propositiva”, commenta Monte che aggiunge: “Lo ammetto, mi dispiace veramente tanto che il nostro carnevale sia stato “rimandato” nel calderone delle iniziative regionali che saranno sottoposte ad apposita, annuale a quanto pare, verifica e valutazione. Non è tollerabile che centododici anni di storia vengano dimenticati”.
La rimozione della Tabella H miete dunque le prime vittime. Il carnevale di Sciacca, per il popolo saccense, risulta un punto centrale della tradizione culturale. Famoso per il celebre personaggio carnevalesco Peppe Nappa, risulta un evento di grande importanza per la promozione del territorio e del turismo che, seguito da tutta Italia, diveniva ogni anno punto di interesse delle televisioni nazionali. Ma quali sono le conseguenze della cancellazione della Tabella H?
Per l’assessore Salvatore Monte “non esiste più il termine “Programmazione”, ovvero quella possibilità amministrativa di calendarizzare la organizzazione di un grande evento di richiamo turistico. Presumo che questo sia il sentimento comune che anche Acireale e Termine Imerese stanno vivendo”. Adesso Monte contatterà “i colleghi delle città che allestiscono i grandi Carnevali di Sicilia, per comprendere quali saranno le prospettive tecniche per l’allestimento di queste importanti manifestazioni che, dalla loro prossima edizione, dovranno far i conti con un riesame che ne valuterà la potenza artistica e promozionale. Il nostro comune, dopo la manifestazione di interesse rivolta ai privati per la organizzazione della kermesse, è al lavoro per la stesura del Bando legato, appunto, alla privatizzazione. Dunque mentre si gioisce per la “messa in soffitta” della Tabella H, oggi si registra che la legge 33 del 96 non ci tutela più e che tutto sarà ancora più difficile”.
Anche l’associazione “La Nuova Primavera” alza la voce dinanzi tale scelta della Regione poiché: “In un periodo storico in cui i cittadini saccensi e non, stanno dimostrando sacrificio e spirito di appartenenza, sopportando la pesantissima tassazione che anno dopo anno va ad incrementarsi, sopportare la situazione di apatia nazionale e regionale e vedersi privare di un evento fondamentale dal punto di vista storico e culturale che negli anni futuri potrebbe portare benefici e sviluppo alla città come è già successo, rappresenta una situazione insostenibile che i cittadini non accetteranno. – ha continuato il segretario, Giuseppe Catanzaro – Se si continuerà su questa falsa riga a trascurare quindi, questa parte della Sicilia e questa città in particolare, va da se che parlare di sviluppo turistico e crescita della nostra regione, sembrerà un’utopia. Determinate scelte testimoniano una gestione politica della nostra terra alquanto carnascialesca”.
Margherita Ingoglia