Le forze politiche della maggioranza consiliare (UDC, Articolo 4, Forza Italia, Gruppo misto e Voce Siciliana) hanno espresso “meraviglia e rammarico” perché “alcuni proprietari di alloggi popolari della zona di Via Fani, dichiarati inagibili, si sono mostrati restii a sottoscrivere la documentazione di concessione, atto necessario e indispensabile – sostengono – per avviare il processo di ricostruzione”.
La maggioranza consiliare, in un comunicato inviatoci dal Sindaco del Comune di Ribera, esprime “rammarico per una incomprensibile scelta che porta, inevitabilmente, a differire nel tempo la soluzione del problema, se non addirittura, come già successo in un altro comune della provincia di Agrigento, alla perdita del finanziamento già concesso” – sostengono Udc, Articolo 4, Forza Italia, Gruppo misto e Voce Siciliana.
“L’efficace azione, portata avanti dall’amministrazione e da tutto il Consiglio Comunale, nonostante la normativa giuridica escludeva dal finanziamento i proprietari degli alloggi, ha dato la possibilità di avere una nuova casa sia agli assegnatari, come era loro diritto, sia ai proprietari”. Si sottolinea anche “lo sforzo finanziario dell’ente Comune di Ribera nell’assicurare a tutti gli sfrattati assegnatari ma anche proprietari il contributo spese per l’affitto”.
La maggioranza ricorda poi i passi compiuti: l’avere ottenuto il finanziamento per 12.000.000 di euro; che le famiglie ricevono regolarmente il contributo mensile; che il progetto ha superato favorevolmente la conferenza speciale dei servizi.
“Alcune famiglie – prosegue la nota del Comune di Ribera -, forse mal consigliate, col il loro rifiuto a compiere tale ultimo atto, rischiano di mandare in fumo tutti i risultati fino ad ora ottenuti, facendo differire, sine die, la soluzione del problema, che oggi appare ormai prossima alla conclusione”.
“Ci auguriamo – scrivono – che i consigli legali non siano dettati da motivazioni politiche, mirate a dilazionare i tempi di risoluzione al fine di creare difficoltà ed ostacoli a coloro che credono fermamente nella risoluzione del problema”.
E’ probabile che queste stesse famiglie, che non hanno ancora dato la disponibilità dei propri alloggi, lo abbiano fatto non perché mal consigliate, ma perché non hanno ancora ricevuto i necessari chiarimenti o garanzie. Se si presuppone che ogni scelta è frutto di un ragionamento razionale, allora le famiglie che non hanno ancora firmato lo hanno fatto con coscienza e ragione e non perché sobillate da un cattivo consigliere come si vuol fare credere alla gente.
Il metodo del gettare fango sugli oppositori è già collaudato. Caratterizza le strane maggioranze consiliari formatesi durante l’amministrazione Pace.