Conservatori a confronto: l’Istituto Toscanini ai quarti di finale con i giovani talenti Spataro e Perricone

Prestigiosa affermazione dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Toscanini”, Ente strumentale della provincia regionale di Agrigento con sede a Ribera, nella nota trasmissione televisiva RAIUNO mattina “Conservatori a confronto” condotta da Tiberio Timperi e Francesca Fialdini in onda sabato scorso.

SpataroIl televoto al 51% il Toscanini ha decretato più convincente il confronto degli ottavi di finale sul Conservatorio di Musica Statale “Nino Rota” di Monopoli (Bari), presentando al pubblico nazionale due giovanissimi talenti sedicenni Michele Perricone (Sciacca) e Giuseppe Spataro (Ribera), violino e pianoforte, che hanno brillantemente eseguito “Liebeslied” (Pena d’amore) di Fritz Kreisler, una danza austriaca in tempo di landler (valzer popolare).
Perricone studia con il prof. Marcello Manco, Giuseppe Spataro con la prof.ssa Mariangela Longo.

Il Toscanini accede quindi ai quarti di finale risultando tra gli otto Conservatori di Musica più produttivi in campo nazionale. La rassegna è ideata ed organizzata da RAI UNO in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale per l’Alta Formazione artistica, musicale e coreutica.

Il Direttore Claudio Montesano, nel complimentarsi con gli allievi e docenti, ha detto:

Il brillante risultato ottenuto presso la televisione di Stato su scala nazionale dimostra come il Conservatorio Toscanini di Ribera-Agrigento si distingua tra i migliori in Italia sotto il profilo qualitativo.
Tale lusinghiero risultato stride paradossalmente con le incertezze future provocate dagli attuali tagli alla spesa pubblica “spending review”, a cui ingiustamente il Toscanini è stato coinvolto nonostante incida in quantità del tutto irrilevante sulla medesima poiché non sovradimensionato rispetto alle esigenze territorio.
Faccio quindi appello al senso di responsabilità della Regione Siciliana (Governo e Parlamento) affinché trovi una soluzione definitiva riproteggendo fino alla statizzazione prevista un polo d’eccellenza accademico che ormai da 23 anni costituisce un centro di gravità formativa per centinaia di giovani agrigentini. Sono certo che la buona Politica troverà presto rimedio per scongiurare un’ingiusta ed assurda dismissione”.

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