Francesco Crispi: dal Risorgimento all’Unità
“Un popolo che dimentica i fasti del patriottismo è un popolo in decadenza. Il passato segna i doveri dell’avvenire”
Nella Città delle arance e delle fragole grande partecipazione dei riberesi ad un Convegno studi sullo statista siciliano Francesco Crispi.
Si è svolto ieri pomeriggio a Ribera nella Sala Convegni della Libera Accademia Sociale un Convegno Studi sull’uomo politico riberese, promosso dalla Pro Loco di Ribera, con il coordinamento scientifico dello scrittore Enzo Randazzo, la lettura di testi di Anastasia Tortorici e di Dario Cortese e con la qualificata presenza della stampa locale.
La sala era arredata con una mostra di reperti e documenti su Francesco Crispi a cura del dottore Mimmo Macaluso. Il Convegno ha avuto un carattere divulgativo, perciò tutti gli intervenuti hanno adottato un linguaggio tecnicamente preciso, ma sintatticamente chiaro, semplice, lineare e comprensibile anche ai non specialisti di storiografia.
Dopo un Saluto di accoglienza e di benvenuto della dott.ssa Enza Genova, vice presidente della Proloco, e di Nicola Inglese, vice sindaco di Ribera, che hanno spiegato le motivazioni di questo rinnovato interesse per la figura di Francesco Crispi, il Dr. Mimmo Macaluso ha illustrato la mostra di pagine di giornali e documenti autografi di Francesco Crispi.
Parafrasando Crispi, “Un popolo che dimentica i fasti del patriottismo è un popolo in decadenza. Il passato segna i doveri dell’avvenire.”
La dott.ssa Ivana Dimino, psicologa e psicoterapeuta, ha delineato la complessa personalità di Francesco Crispi, che “accanto all’ardore dell’animo, alla eccitabilità della fibra ha posto il dominio sicuro di una ferma volontà”.
Il rapporto tra Crispi ed i riberesi è stato un amore altalenante. La prof.ssa Gisella Mondino, di origini riberesi, attuale vicesindaco di Sciacca ha focalizzato il legame tra Francesco Crispi e Vincenzo Navarro, medico e letterato di respiro regionale, attraverso la lettura e l’analisi di una poesia del Navarro.
L’ avv. Gabriella Deplano del Foro di Palermo ha analizzato le modalità legislative dei Governi Crispi
“I Governi di libertà sono Governi di prudenza e di ragione” secondo lo statista riberese. Al riguardo sono risultati stimolanti gli interventi del prof. Calogero Daino, che ha posto l’attenzione sui rapporti tra Stato e Chiesa nell’era crispina e della prof.ssa Alice Titone, che ha analizzato il rapporto tra Crispi e Pirandello ne “I vecchi e i giovani”.
Secondo Enzo Randazzo questo delicato aspetto va inquadrato nella delusione postrisorgimentale che ha investito le famiglie e gli scrittori risorgimentali, tra cui Verga, De Roberto e Pirandello. La prof.ssa Angela Campo ha rilevato la straordinaria modernità del codice Zanardelli, mentre la prof.ssa Rossella Campanale ha rivolto l’attenzione sul difficile rapporto di Crispi con i Fasci siciliani.
La prof.ssa Chiara Di Prima, Dirigente Scolastico a Monreale e Presidente Regionale Ucim, ha delineato il percorso ideologico che ha portato Crispi da Mazzini alla Monarchia.
La prof.ssa Mariangela Croce, Dirigente Scolastico a Menfi e membro della Commissione Cultura e Identità siciliana, ha vivisezionato la politica scolastica dei Governi Crispi. In chiusura l’on.le Calogero Mannino ha fatto un’ampia panoramica della politica interna ed estera dei Governi Crispi, evidenziando lo spessore culturale e politico dello Statista.
«Prima di chiudere gli occhi alla vita, vorrei avere il supremo conforto di sapere la Patria, adorata e difesa da tutti i suoi figli» sono le ultime parole di Francesco Crispi.
Fu vera gloria? Tanta luce ed alcune ombre nella sua vita e nella sua attività di politico e di uomo di governo. Ma per noi che posteri siamo, conclude Enzo Randazzo, forse è giunto il momento di un giudizio storico, spoglio di passioni e pregiudizi, più oggettivo e sereno che restituisca allo Statista siciliano il suo ruolo incisivo nella storia del nascente Stato Italiano.