Il crollo di un ponte sulla strada di collegamento da Caltabellotta alla frazione di San Carlo fa emergere in tutta la sua drammaticità la precarietà delle nostre reti viarie. Infatti, nelle prime ore della giornata di ieri, a causa delle forti piogge, è improvvisamente crollato il ponticello (sulla strada provinciale 37) che collega Caltabellotta alla frazione di San Carlo, al confine con la provincia di Palermo. Il tratto di strada veniva utilizzato dagli agricoltori ed il crollo del ponte mette adesso in grave pericolo l’attività di centinaia di produttori della zona.
Nella parte occidentale della provincia di Agrigento, in mancanza di ferrovie, sopperiscono le reti viarie al collegamento tra i diversi paesi della costa e verso i paesi dell’entroterra. Se queste però cedono all’improvviso in alcuni punti ed anche le strade statali sono prive della necessaria manutenzione, significa che non viviamo nella stessa Europa dei paesi nordici. Abbiamo sì gli stessi livelli di tassazione, gli stessi doveri nei confronti dello Stato a cui non corrispondono però eguali diritti ad avere, ad esempio, strade e servizi efficienti e di elevata qualità.
Relativamente alla strada statale 115, ricordiamo che due anni fa è crollato parte del ponte in muratura di fine ottocento, costruito sul fiume Verdura, ma a due anni dal crollo abbiamo lo stesso ponte “rammendato” con soluzione provvisoria fatta con tubi Armco.
Piove e, anche a causa della probabile apertura degli invasi a monte, il livello delle acque si alza a tal punto da costringere i tecnici prima a chiudere il ponte Verdura e poi a riaprirlo al traffico a senso unico alternato. Chi ne patisce le conseguenze sono ovviamente i cittadini, incolonnati per tanti minuti, in attesa di avere strade più sicure e servizi di collegamento efficienti.
