Le Dee di Morgantina, Demetra e Kore, dalla Sicilia al “nonluogo” di EXPO

SICILIA (4)«Le grandi opere non dovrebbero divenire casuali ambasciatori mondani: la loro bellezza e significato storico sono qualità meglio apprezzate nel loro contesto originario» – dichiara l’archeologo americano, Malcolm Bell, a proposito delle statue delle Dee di Morgantina, Demetra e Kore (Persefone), che dal Museo archeologico di Aidone, in provincia di Enna, dove si trovavano, sono state “prestate” ad Expo Milano.

SICILIA (3)Collocati in una piazzetta al centro del padiglione Sicilia, gli acroliti in marmo bianco di Demetra e Kore,  divinità delle messi, della terra, della vita, sono statue di grande fascino realizzate da elementi lapidei per il volto, le braccia o le mani. In occasione di pubbliche cerimonie, le statue venivano poi adornate con drappeggi che le rendevano vive.

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I frammenti comprendono due teste, mani e piedi, scolpiti in marmo proveniente dall’isola di Taso. Appartengono a due statue di grandezza di poco superiore al vero, raffiguranti due dee sedute, identificabili con Demetra e Kore. Il culto demetriaco era ampiamente diffuso in Sicilia fin dal VI sec. a.C., anche a Morgantina, antica città sicula e greca nel territorio di Aidone, come testimoniano una serie di santuari dislocati sia all’interno, sia all’esterno della città. Il più antico santuario – da cui provengono gli acroliti – è stato identificato in contrada S. Francesco Bisconti: un complesso di sacelli allineati che si scaglionano su tre livelli sul ripido pendio di una collina, fra la città arcaica e quella ellenistica, e che resta in uso dal VI al III sec. a.C. Per sacello si intende un piccolo recinto rotondo o quadrangolare a cielo aperto, con un altare consacrato a una divinità, che ospitava sia le offerte alle divinità, come le statuette votive, e piccoli oggetti di uso quotidiano legati alla celebrazione dei riti, sia i simulacri delle dee, talora anche di grandi dimensioni. SICILIA (1)Le statue di cui rimangono i frammenti esposti erano eseguite nella tecnica acrolitica, con le estremità (teste, mani e piedi) realizzate in marmo e innestate su un corpo in legno rivestito di stoffe. Gli acroliti di Morgantina, databili intorno al 530 a.C.., costituiscono il più antico esempio conosciuto di questa tecnica, ma soprattutto rappresentano uno dei più raffinati esempi di scultura greca di influsso insulare.

Nel 2009 le due statue sono state restituite dal Paul Getty Museum ai visitatori del museo Aidone, in seguito ad un contenzioso tra Italia e Stati Uniti causato dal precedente acquisto illecito delle due opere da parte del museo statunitense.

In questi ultimi giorni  di Expo sarà possibile per i visitatori  ammirare le Dee di età arcaica, madre e figlia, Demetra e Kore, in prestito dal museo di Aidone, in base ad una precisa scelta della regione Sicilia non da tutti condivisa.

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