D’Orsi: “dal nostro Arcivescovo un esempio di fermezza”

Lettera di Eugenio D’Orsi

Mi sembra alquanto doveroso e dignitoso non lasciare solo il nostro Arcivescovo Francesco Montenegro in un gesto di fermezza, di coraggio e di rottura con il passato che nobilita e rafforza di una nuova fiducia di rinascita la provincia agrigentina ed i suoi abitanti. Un’ azione educazionale di grande impatto sociale. Il coraggio, la coerenza e la determinazione che ha dimostrato Don Franco, ci obbligano ad una attenta analisi interiore, imponendoci ad uscire fuori dal “nascondiglio” in cui viviamo, fatto di formalismi, consuetudini, mediocrità e luoghi comuni.

La decisione della Curia agrigentina di vietare le esequie ad un soggetto coinvolto in un operazione antimafia delle Forze dell’Ordine, esprime il senso più profondo contenuto nelle parole pronunciate da Don Franco nell’omelia di domenica scorsa. Un esempio tangibile di vita cristiana; la dimostrazione concreta che è possibile “contrastare la prepotenza con la forza della denuncia”. Una lectio magistralis di civiltà e progresso che il nostro padre Vescovo ha voluto tenere a tutti noi cittadini comuni, mondo sociale.
Da Uomo di scuola impegnato in politica accolgo il richiamo di Don Franco che ci invita a scardinare la mentalità mafiosa che “impregna i nostri palazzi, i nostri uffici ed i nostri rapporti”.
La Sicilia ed Agrigento, oggi, si caricano di una nuova speranza.”
Eugenio D’Orsi

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