Il Comune di Sciacca ha espresso contrarietà a due progetti di energia alternativa, uno eolico e l’altro fotovoltaico, presentati nel 2006 dalla Asja Ambiente Italia. Il parere è stato espresso nel corso di una conferenza di servizi tenutasi lo scorso lunedì a Palermo, convocata dall’assessorato regionale all’Energia.
È quanto comunica il sindaco Vito Bono che ha delegato a partecipare all’incontro la struttura tecnica del Comune, con due dirigenti: quello del Settore Urbanistica Giuseppe Bivona e quello del Settore Ecologia e Impianti Aldo Misuraca. La trattazione delle due pratiche è stata sospesa dopo che il Comune di Sciacca ha fatto rilevare che il sito individuato per la collocazione di pale eoliche in contrada Pavone era sovrapponibile a quello già individuato dalla società R.E.Wind. Il Comune di Sciacca ha poi fatto rilevare che il progetto di impianto fotovoltaico di contrada Ragana, interessa un’area di pregio per colture agroalimentari. Sarà acquisita nuova documentazione e si dovrà rivedere il sito per il progetto di impianto eolico della Asja Ambiente. Il progetto per l’impianto fotovoltaico dovrà essere ridimensionato e ridefinito alla luce dei rilievi mossi dal Comune di Sciacca.
Il dirigente del Settore Urbanistica Giuseppe Bivona ha poi fatto presente che il Consiglio comunale di Sciacca ha deliberato due atti di indirizzo che riguardano proprio gli impianti eolici e fotovoltaici. Si è chiesto alla Regione Siciliana di prenderne atto e di valutarne gli indirizzi in fase di decisione all’interno dei lavori delle conferenze di servizio. Si è informato, infine, l’assessorato regionale all’Energia che “il Comune di Sciacca ha in itinere la predisposizione di un proprio regolamento volto a razionalizzare nel territorio gli interventi per le attività di produzione energetica da fonti alternative, escludendo i siti peculiari sotto l’aspetto della fruibilità turistica e della morfologia, per limitarne l’impatto visivo nonché, ove essi siano dichiarati compatibili con la valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali, delle colture di pregio, della tutela delle biodiversità, del patrimonio culturale e del paesaggio rurale”.