Femminicidio: la Presidente Boldrini risponde ad Aldo Mucci

La risposta scritta della Presidente della Camera dei deputati, on. Laura Bodlrini, alle sollecitazioni di Aldo Mucci sull’emergenza sociale del femminicidio.

Egregio Sig. Aldo Mucci

La violenza sulle donne reclama un’attenzione maggiore da parte di tutti, ed in particolare da chi di noi si trova a ricoprire ruoli istituzionali. Mi impegnerò per fare da subito una legge sul dramma femminicidio donne che subiscono violenza travestita da amore. Un’altra a priorità è quella delle case rifugio quasi inesistenti in larghe parte d’Italia. Troveremo i soldi per gli interventi socio-assistenziali ed educativi integrativi o sostitutivi della famiglia , i centri antiviolenza.Un impegno assunto fin dal primo giorno del mio insediamento.
Grazie tante per le belle parole verso le mie missioni all’estero.
Colgo l’occasione per inviarle un caro saluto

Ecco il testo della lettera inviata da Aldo Mucci alla Presidente Boldrini:

On.Presidente,
ancora una volta assistiamo ad un atto di violenza perpetuato da chi pensa alle donne come a soggetti subalterni e incapaci di autodeterminarsi.

Rosy Bonanno è il nome che si aggiunge alla lunga lista di vittime di violenza,
spesso perpetuata sino al femminicidio. Ci amareggiano le parole di rabbia e indignazione della madre della giovane vittima: “L’assistente sociale, la polizia, sapevano tutto, abbiamo fatto le denunce, da due anni denunciamo violenze, minacce, intimidazioni”. La vicenda è triste ed inaccettabile, perché se le sei denunce nei confronti dell’assassino fossero state prese in considerazione si  sarebbe potuto evitare questo tragico epilogo.

Di fronte a una simile emergenza sociale non bastano più gli articoli sui giornali e le trasmissioni “salottistiche”in tv.  Servono i fatti, vale a dire leggi che inaspriscano in misura significativa le pene a carico dei responsabili di femminicidio, così da agire da deterrente. In Argentina le donne hanno fatto sì che il Parlamento riconoscesse che il legame tra vittima e carnefice, costituisce un’aggravante nella violenza perpetrata su una donna. Anche in Guatemala è stata approvata la legge contro il femminicidio che stabilisce pene severe per chi si macchia di questo reato.

La società civile italiana non deve limitarsi all’indignazione, alla condanna, deve chiedere alla politica azioni di contrasto, protezione, prevenzione, sensibilizzazione con politiche attive, coerenti e coordinate che coinvolgano i diversi attori, istituzionali e non, a tutti i livelli, partendo dalle forze dell’ordine chiamate a garantire la sicurezza.

Ricordiamo con affetto e profonda gratitudine le Sue missioni in luoghi di crisi quali la Jugoslavia A fghanistan, Pakistan, Iraq, Sudan, Iran, Angola, Ruanda.
Voglia On.Presidente considerare anche se  impropriamente “luogo di crisi “ anche ciò che sta avvenendo in Italia.
Questo On.le Presidente è ciò che la gente Le chiede.

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