Filippo Tavormina, un talento riberese che rischia di perdersi senza una pista di atletica

tavorminaL’atletica leggera agrigentina rialza la testa e torna dai campionati italiani allievi con l’ottimo piazzamento di Filippo Tavormina, il diciassettenne tesserato per la Pol. Athlon Ribera già in luce lo scorso anno nelle gare di mezzofondo, in particolare sulle siepi. E proprio nei 2.000 siepi l’allievo di Salvatore Giardina ha ottenuto sabato 5 ottobre nella rassegna tricolore di Jesolo un eccellente quinto posto, risultato accompagnato anche dal nuovo record personale sulla distanza (6’15”47)  che certamente soddisfa l’atleta e il suo tecnico, anche se, per come si è sviluppata la gara, rimane qualche punta di rammarico per un podio mancato di pochi decimi.

La pista di atletica leggera di Spataro trascurata dai disegni futuri di privata gestione dell'impianto.
La pista di atletica leggera a Ribera, in contrada Spataro, trascurata dai disegni futuri di privata gestione dell’impianto.

Una gara  decisa dallo strappo del gruppetto di testa dopo un primo chilometro su ritmi normali, ma con Tavormina, rimasto leggermente attardato, protagonista di una gran rimonta nel finale, rimonta che per un soffio non gli ha consentito di agguantare una medaglia. La gara è stata vinta da Ahmed Abdelwahed delle Fiamme Gialle Simoni in 6’13”. Tavormina ha poi doppiato sui 3.000 metri, alla ricerca del suo primato personale, ma  la fatica del giorno precedente non gli ha consentito di andare oltre un pur onorevole undicesimo posto in 9’01”, due secondi in più del suo precedente limite. Per lui un finale di stagione che potrebbe riservargli ancora qualche piccola soddisfazione, soprattutto nei 3.000 metri, ove punta a migliorarsi decisamente. Soddisfatto anche il tecnico Salvatore Giardina, che da qualche anno lavora tra mille difficoltà per riportare l’atletica leggera  a livelli più adeguati alla bella tradizione riberese.

“Il rifacimento della pista darebbe un’ulteriore spinta al nostro movimento” – commenta Giardina – “perché in atletica non si inventa nulla, e senza una pista adeguata anche talenti come Tavormina rischiano di perdersi”.

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