Carlo Ginzburg con il saggio dal titolo Nondimanco (Adelphi) è il vincitore della sedicesima edizione del Premio letterario internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
A decretarne la vittoria la giuria composta da Gioacchino Lanza Tomasi (presidente), Salvatore Silvano Nigro, Giorgio Ficara, Mercedes Monmany e Salvatore Ferlita.
La cerimonia di premiazione si terrà sabato 3 agosto a Santa Margherita di Belìce.
Carlo Ginzburg ha insegnato Storia all’Università di Bologna, alla University of California di Los Angeles, alla Scuola Normale di Pisa. Presso Adelphi ha pubblicato Paura reverenza terrore (2015) e una nuova edizione di Storia notturna (2017).
“Figlio di Leone e di Natalia Ginzburg è uno storico che adotta una metodologia d’indagine singolare – spiega il presidente Gioacchino Lanza Tomasi– l’approccio storico di Ginzburg rivela che la verità storica possa esser trasmessa anche da uno studio di personaggi irrilevanti e non soltanto da una ricognizione sulla vita dei protagonisti. È una corrente della ricerca che antepone il dettaglio alla storiografia. Questo tipo di ricerca è stato definito Microstoria. “Nondimanco / Machiavelli, Pascal” –prosegue Lanza Tomasi – non rientra nella microstoria. Rientra invero pienamente nella storia di Lampedusa. L’ultimo capitolo “leggere fra le righe. Noterella su il “Gattopardo” coglie non so quanto consapevolmente nel segno. Lampedusa era ufficialmente uno scettico, nella successione Montaigne, Montesquieu, Le Sage, Voltaire. Ma nell’affaire de Port Royal era decisamente un seguace della badessa di Port Royal Jacqueline Arnault. Il suo vero eroe era Blaise Pascal, l’autore delle “Pensées” e delle “Lettres Provinciales”.
Quando visitò per la prima volta Palma Montechiaro – aggiunge – trovò nella badessa del Monastero benedettino del SS Rosario, una figura che sovrappose alla Arnault. Le due badesse non erano sovrapponibili. Intellettuale la prima, fanatica ardente la seconda. Ma quando visitò nel 1945 due volte il Convento benedettino, aggiunse un tassello fondamentale al sogno di desiderio che stava scrivendo. Madre Maria Enrichetta Fanara aveva il carisma della vera fede. Si commosse ed invero anche altri visitatori che ho accompagnato al Monastero hanno vissuto un istante di rivelazione”.
Franco Valenti, sindaco di Santa Margherita di Belìce, ha detto:
“Siamo alla sedicesima edizione e da quest’anno il Premio è stato ufficialmente inserito all’interno del calendario regionale delle manifestazioni di grande richiamo turistico. Per la nostra amministrazione una nota d’orgoglio, ciò vuol dire che la letteratura è un veicolo fondamentale per far rinascere non solo Santa Margherita ma un intero comprensorio”.
Gori Sparacino, direttore del Premio, aggiunge: “Siamo lieti di ospitare un personaggio dall’alto valore umano e letterario come Ginzburg. Il Premio, in questi lunghi anni, si è sempre distinto nell’avere individuato e coinvolto scrittori e scrittrici che hanno amato e continuano ad amare Il Gattopardo e il suo autore.
Le varie edizioni del Premio Letterariohanno visto la presenza di Abraham B. Yehoshua, Tahar Ben Jelloun, Claudio Magris, Anita Desai, Edoardo Sanguineti, Amos Oz, Javier Marias, Fleur Jaeggy, Valeria Parrella, Emmanuel Carrère e Fernando Aramburu e i premi Nobel per la letteratura Kazuo Ishiguro, Mario Vargas Llosa e Orhan Pamuk.