E’ stato un momento di grande importanza simbolica quello vissuto dai giovani volontari presenti in questi giorni presso il bene di contrada Robadao per partecipare ad uno dei campi organizzati dal Pon sicurezza, che hanno avuto la possibilità di visitare l’abitazione di Rosario Livatino, il giudice canicattinese ucciso dalla mafia. Insieme a loro il presidente della cooperativa “Rosario Livatino – Libera terra” Giovanni Lo Iacono, i rappresentanti delle associazioni “Amici di Livatino” e “Tecnopolis” e il presidente del presidente del Consorzio agrigentino per la Legalità e lo Sviluppo Mariagrazia Brandara, che ha donato ai volontari una copia del “Legal game”.
“La lotta alla mafia e all’illegalità – spiega Brandara – passa anche da iniziative di questo tipo, che possiedono un altissimo valore simbolico ed emozionale. Vivere queste esperienze da parte dei più giovani consente loro di creare degli anticorpi che gli consentiranno di affrontare le ‘tentazioni’ da parte dei nemici della legalità”.