Un folto gruppo di studenti siciliani non ammessi al corso di laurea in medicina e chirurgia ha proposto un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, contro il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per l’annullamento, previa sospensione, della graduatoria relativa alla prova di ammissione al primo anno del corso di laurea in Medicina e Chirurgia, nella parte in cui i ricorrenti non sono stati collocati tra gli idonei.
In particolare gli avvocati Rubino e Impiduglia hanno censurato il provvedimento impugnato sotto il profilo della violazione del principio dell’anonimato nella correzione delle prove, che rende ex se illegittima la procedura concorsuale, richiamando dei precedenti giurisprudenziali dagli stessi difensori ottenuti in casi analoghi, e adducendo altresì la sussistenza del periculum in mora derivante dall’impossibilità di frequentare le lezioni e di sostenere gli esami.
Il ricorso, ritualmente notificato all’Amministrazione resistente ed ai controinteressati, è stato depositato al Consiglio di Stato per la formulazione del parere di competenza, di carattere vincolante per l’Autorità decidente; il Consiglio di Stato, Sezione Seconda, Presidente il Dr. Paolo De Ioanna, ritenendo fondato il ricorso patrocinato dagli avvocati Rubino e Impiduglia alla luce dei numerosi precedenti giurisprudenziali richiamati dai difensori, e ritenendo sussistente il requisito del periculum in mora, ha ammesso i ricorrenti al corso di laurea con riserva fino alla decisione di merito. Pertanto, per effetto della pronunzia cautelare resa dal Consiglio di Stato i ricorrenti potranno frequentare le lezioni e sostenere gli esami del primo anno del corso di laurea in medicina e chirurgia.