PALERMO – Il maxiprocesso venticinque anni dopo è il titolo del libro appena pubblicato da Bonanno Editore e scritto da un autore d’eccezione: Alfonso Giordano, il magistrato che è stato il presidente del primo, storico, maxiprocesso alla mafia, iniziato a Palermo nel febbraio del 1986 e terminato nel dicembre dell’anno successivo.
Il libro sarà presentato a Palermo, venerdì 10 febbraio, alle 17,30 nell’Aula Magna di Palazzo Steri (in piazza Marina). Interverranno Sonia Alfano, Roberto Lagalla, Vincenzo Militello, Giuseppe Sottile. Coordinerà il dibattito Giovanni Pepi. Sarà presente l’Autore. L’ingresso è libero.
Un libro che, più che un saggio – come recita il sottotitolo – è un vero e proprio memoriale, scritto non da uno dei tanti, ma dal magistrato chiamato a condurre lo storico dibattimento che cambiò il volto della lotta alla mafia, infliggendo il primo duro colpo a Cosa nostra.
In 340 pagine, il giudice mette in atto una minuziosa ricostruzione storica di fatti, circostanze e protagonisti del più importante processo a Cosa nostra, in cui finirono alla sbarra quasi cinquecento fra ‘padrini’ e killer mafiosi e che terminò con una raffica di ergastoli e complessivi 2665 anni di carcere, inflitti dalla Corte d’assiste presieduta da Giordano e con a latere il giudice Piero Grasso, oggi Procuratore Nazionale Antimafia.
Numerosi gli episodi narrati nel libro. Fra questi, gli interrogatori dei pentiti numeri uno, i collaboratori di giustizia Totuccio Contorno e Tommaso Buscetta, quest’ultimo convinto a collaborare da Giovanni Falcone, attraverso un lavoro paziente e minuzioso che scoperchiò misteri e misfatti della cupola mafiosa. E non è un caso che il volume esca a vent’anni dalle stragi di mafia, da quegli orribili eccidi con i quali Cosa nostra assassinò i giudici Falcone e Borsellino, nel tentativo – estremo – di riportare indietro le lancette della storia e annullare gli sforzi che lo Stato, nel frattempo, aveva fatto per combattere l’organizzazione criminale.
Alfonso Giordano (Palermo 1928), magistrato e docente di Diritto privato alla Facoltà di Scienze politiche presso l’Università di Palermo, è stato Presidente della corte di Assise di Palermo, è stato chiamato a presiedere il primo maxi processo alla mafia nel febbraio 1986. Andato in pensione, alle elezioni comunali di Palermo nel 1993, si candidò a sindaco con l’Unione di Centro. Nel 2001 è stato commissario straordinario del comune di Trapani.