La dr.ssa M.C, di 53 anni, di Ribera (AG) ha partecipato alla prova preselettiva del corso-concorso nazionale, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento di dirigenti scolastici presso le istituzioni scolastiche statali.
Il bando del citato concorso prevedeva che la prova preselettiva si sarebbe svolta in contemporanea su tutto il territorio nazionale, in modo computerizzato, su postazioni informatiche; allo scadere dei cento minuti a disposizione la postazione assegnata alla docente si è improvvisamente spenta. La prova non veniva recuperata e la docente veniva invitata a ripetere la prova. A seguito della ripetizione della prova la docente conseguiva un punteggio inidoneo ai fini dell’accesso alle successive fasi concorsuali.
Da qua la decisione di proporre un ricorso giurisdizionale, davanti al TAR Lazio, con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, per l’annullamento, previa sospensione, del provvedimento con cui la ricorrente è stata esclusa dalle prove scritte del concorso in questione. In particolare gli avvocati Rubino e Impiduglia hanno lamentato, TRA L’ALTRO, LA VIOLAZIONE DEL BANDO DI CONCORSO, LADDOVE PREVEDE CHE LO SVOLGIMENTO DELLA PROVA PRESELETTIVA SI SVOLGE IN CONTEMPORANEA SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE.
Si è costituito in giudizio il Ministero dell’Istruzione, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Generale dello Stato, per chiedere il rigetto del ricorso. Il Tar del Lazio, condividendo le censure formulate dagli avvocati Rubino e Impiduglia, secondo cui il dedotto malfunzionalemto del sistema informatico ha determinato un’alterazione sensibile della par condicio, ha accolto la richiesta di misura cautelare, disponendo la ripetizione della prova preselettiva. Pertanto, laddove la candidata supererà la prova preselettiva in esito alla ripetizione, la stessa verrà ammessa alla prova scritta in sovrannumero.