IMU: qual’è la verità?

Ribera. Un volantino, severo ed anche austero, declamava la nuova IMU come una situazione in pejus, ovvero peggiorativa, degli agricoltori riberesi. Ma non solo riberesi, ovviamente. Nel volantino, si diceva di un aumento spaventoso a carico degli agricoltori, di circa 3 volte o più.

In realtà, le cose non stanno così. L’agricoltore medio, non pagherà proprio nulla.

Infatti, con la nuova normativa in proposito (D.Lgs. n. 23/2011, D.L. n. 201/2011, C.M. n. 3/DF 18/05/2012, D.L. n. 1/2012 e D.L. n. 16/2012), gli agricoltori (IAP e CD, ossia imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti) hanno una franchigia (ossia non pagano fino alla concorrenza dell’importo) di € 6.000.

Il che significa, che facendo i calcoli, l’imposta risultante non è dovuta fino a 6.000 euro. Per avere un’idea, 6.000 euro d’imposta corrisponde ad una azienda con agrumeto di 20 ettari circa (fonte: dati da Confagricoltura Calabria, per la CIA di Ribera un ettaro pagherà € 682,00 come è scritto nel volantino). Quanti sono gli agricoltori riberesi con azienda superiore a 20 ettari di agrumeto, secondo i dati Confagricoltura Calabria (oppure, facendo fede ai dati riberesi, Ha 8,80 circa)?

In ogni caso, superando la soglia dei 6.000 euro d’imposta, e fino ad € 15.500, l’imposta derivante dalla differenza coi 6.000 € di franchigia, è abbattuta del 70% e così via a scaglioni. Ma attenzione, per i 15.500 €, già stiamo parlando di aziende di circa 50 ettari (Confagricoltura), e non ci pare che ce ne siano tante in zona…

Riteniamo, che gli sforzi debbano esser concentrati altrove, ovvero dove i problemi esistono e sono reali: la commercializzazione del prodotto. Dopo che l’agricoltore ha prodotto, cosa ne fa? Forse la vera strada da intraprendere è proprio questa.

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