Incendiati nella notte quattro mezzi di Girgenti Acque, sfiorata la tragedia. Ferma condanna del gesto da parte delle associazioni

Nella notte a cavallo tra sabato e domenica a Ribera, sono stati dati alle fiamme 4 mezzi della società idrica Girgenti Acque. Si è sfiorata la tragedia, in quanto  alcuni dei mezzi incendiati, a poca distanza dalle abitazioni, erano alimentati a gas. Proprio sabato pomeriggio, a Ribera, si era svolta un’assemblea cittadina nella sala convegni adiacente la piazza per discutere, in maniera civile, sulle varie problematiche che vivono i cittadini nel loro rapporto con la società che gestisce il servizio idrico.

Ferma è stata la condanna espressa dall’Associazione il Ponte riguardo il gesto insano e violento di cui è stata vittima Girgenti Acque: “Le legittime e civili azioni di proteste – scrive il presidente Serafino Mazzotta – non possono e non devono vanificare (e confuse) da, e con, comportamenti che nulla hanno a che fare con la civiltà e con la legittimità”.

“Non possiamo, peraltro, non rilevare come nel corso della manifestazione di ieri pomeriggio non solo si è più volte sottolineata da parte degli intervenuti la necessità di affrontare la problematica nell’assoluto rispetto delle leggi, ma, anzi, si è provveduto ad allontanare chi, tra i presenti, mostrava segni di insofferenza”.

“Allo stesso tempo, però, sottolineano – prosegue Mazzotta – la strana ed inquietante coincidenza tra una libera e civile manifestazione di pensiero ed il gravissimo atto perpetrato. Ove qualcuno ritenesse, in tal modo, di condizionare ed indirizzare le espressioni di dissenso, che hanno lo scopo unico di rappresentare il disagio della popolazione, sappia che sbaglia. Continueremo, civilmente e pacatamente, a denunciare – da uomini liberi – i disservizi e le storture.”

La Girgenti Acque ha condannato duramente l’atto intimidatorio, rivolgendosi alla Procura della Repubblica: “Episodi come quello accaduto a Ribera la notte scorsa, sottolineano come talvolta anche chi scende in piazza a fomentare i cittadini contro qualcuno, sia esso la Girgenti Acque, compia un atto di estrema pericolosità”.

“La notte scorsa si è sfiorata la tragedia perché le auto incendiate, di cui quattro dotate di impianto a gas, erano parcheggiate a pochi metri dalle abitazioni”, scrive Girgenti Acque e aggiunge: “Non è, di certo, con episodi di questo genere, che si discutono e si risolvono i problemi legati all’erogazione di un servizio non da tutti condiviso. L’Azienda, in riferimento a quanto accaduto, ha già presentato denuncia alle autorità giudiziarie alle quali chiede di attenzionare la situazione affinché non si abbiano a ripetere fenomeni di questo tipo”.

Anche l’Associazione L’altra Sciacca esprime ferma condanna verso l’atto intimidatorio ricevuto da Girgenti Acque a Ribera:

vogliamo essere chiari: -scrivono – condanniamo senza se e senza ma un’azione violenta che nulla ha a che vedere con la lotta per il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua e con la protesta legittima per un servizio gestito in modo pessimo dai privati, lotta che e’ stata portata avanti in questi anni da quasi tutti i cittadini in forma assolutamente civile, corretta e democratica.

Detto questo, precisiamo che Girgenti Acque non può accusare i cittadini, le associazioni, i comitati, i sindacati, gli uomini politici (pochi sino ad adesso) che legittimamente e civilmente criticano la gestione scellerata di un servizio essenziale come quello idrico, di fomentare la folla contro qualcuno e di incitare la gente a compiere atti di estrema pericolosità . Tutti coloro che contestano il contratto d’utenza, le tariffe dell’acqua e il modus operandi della società privata che gestisce il servizio idrico integrato in questi anni si sono sempre rivolti ai loro amministratori, in certi casi adoperando anche toni molto forti, ma mai hanno incitato la gente a compiere atti malsani e violenti.

Invitiamo, pertanto, la Girgenti Acque a prendere coscienza del delicato e vitale servizio che, purtroppo per noi, ha ancora in gestione, evitando di continuare ad assumere atteggiamenti troppo spesso irriguardosi del diritto dei cittadini a un bene primario come l’acqua, questi sì, fattori, – cooncludono –  che contribuiscono a instaurare un clima di odio e intolleranza nei loro confronti”.

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