Legge di stabilità, la Uil e la Uilp in piazza

Appare chiaro come il cammino della legge di stabilità si presenti tutto in salita , proponendo la solita formula “lacrime e sangue” per la categoria dei pensionati. Lo scenario che si profila si preannuncia difficile, benché si speri che, nella suddetta legge, molte cose cambino in meglio in materia di pensioni, a partire dal cuneo fiscale che necessita di interventi decisi per dare impulso ai consumi, attualmente in stallo a causa della progressiva perdita del potere d’acquisto sofferta sia dai pensionati che dai lavoratori dipendenti. Occorre altresì ripristinare le indicizzazioni delle pensioni: per essere chiari, per il biennio 2014 – 2016, la legge di stabilità conferma la rivalutazione annuale del 100% per le pensioni fino a tre volte il trattamento minimo, del 90% per quelle oltre le tre volte e fino a quattro volte, del 75% per importi della rendita superiori a quattro volte e fino a cinque volte la minima, del 50% per le pensioni superiori a cinque volte e fino a sei volte; per quelle superiori a sei volte la minima (nel 2013, circa 2.900 euro lordi) erroneamente ritenute come quelle da 91 mila euro al mese, le cosiddette “pensioni d’oro”, non vi sarà invece alcuna indicizzazione. Per queste, e altre ragioni, la Uilp, in Sicilia come altrove, aderisce allo sciopero indetto a livello nazionale da Cgil, Cisl e Uil con l’obiettivo di accendere i riflettori sui disagi delle suddette categorie, ma anche dei disoccupati e dei lavoratori irregolari,delle famiglie numerose, dei soggetti più deboli e a più alto rischio di marginalità sociale ai quali la politica stenta a dare risposte concrete. Noi pensionati crediamo fermamente che non sia possibile, ancora una volta, fare pagare i costi della crisi alla componente più povera della popolazione del nostro Paese. Oggi 15 novembre saremo a piazza Massimo, a Palermo, per dare ancora una volta un segnale significativo affinchè il nostro Paese si occupi concretamente di destinare maggiori risorse alla spesa sociale e rivaluti il tema delle pensioni quali diritto e non come beneficenza. La politica di qualsiasi schieramento, ad oggi, non si è rivelata affatto capace di dare voce agli anziani e ai pensionati: basti pensare, secondo le stime dell’Inps, che nel Meridione un assegno su quattro è di natura assistenziale, rivelando ancora una volta un forte sbilanciamento tra Nord e Sud. Come se non bastasse,l’Istat fa sapere che nel Mezzogiorno oltre la metà dei pensionati riceve meno di mille euro al mese, con un Sud che fa il pieno di redditi sotto i mille euro mensili (52,3%) allontanandosi così di dieci punti rispetto alla media nazionale con un fortissimo divario con il Nord Ovest (35,8%). Un fenomeno imputabile al fatto che gran parte degli assegni pagati nel Mezzogiorno, ben uno su quattro, è, appunto, di natura assistenziale ,tra invalidità civile, pensioni sociali e di guerra. Attraverso questo sito vi aggiorneremo sugli esiti della manifestazione.

Il segretario regionale Uil Pensionati Sicilia
Antonino Toscano

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