Caro Dott. Antonio Ingroia
condivido la “parte politica”delle sue riflessioni, non condivido assolutamente quando asserisce che….(..) ….non solo la politica non ha fatto questo, ma né dalla politica, né dal mondo dei mass media, è venuto un sostegno nei confronti della magistratura, anzi queste iniziative di verità, di realtà giudiziaria, sono state accolte con freddezza, fastidio, a volte con ostilità come se questo Paese la verità non la volesse, come se ci fosse una grande parte del Paese che preferisce vivere in quell’eterno presente immobile senza conoscere le proprie origini, forse per la paura di scoprire qualcosa di cui vergognarsi nella propria vita”…(..) La stagione delle stragi mafiose che insanguinò l´Italia negli anni 80/90 e l’uccisione di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e degli uomini delle scorte, hanno lasciato una ferita nel profondo le coscienze degli italiani,una ferita che “sanguina” ogni giorno. Viviamo una stagione di impegno civile, per la legalità, contro ogni forma di inquinamento della vita pubblica che vede soprattutto i giovani straordinari protagonisti. Sì, dobbiamo fare ancora molto, ma siamo fermamente convinti che la lotta contro le mafie, la corruzione, sono più che mai necessarie perché elemento fondamentale, precondizione indispensabile per ogni possibilità di sviluppo economico e sociale del nostro Paese. I giovani scendono in piazza come “argine” a derive violente che mietono vittime innocenti e per ribadire il sostegno alle istituzioni, alla magistratura in particolare, sempre in prima linea nella lotta alla mafie. Ho apprezzato le sue parole (….)..mi sento partigiano, sono un partigiano della Costituzione. Per scrivere la storia delle vicende stragiste servono i documenti, gli “scritti” delle attività delle istituzioni, delle forze dell´ordine, dei servizi segreti, protagonisti della vita democratica. Inizia così la lettera inviata al presidente del consiglio Mario Monti con cui la Casa della Memoria, l´Unione familiari vittime delle stragi, la Segreteria nazionale Spi-Cgil, chiedono che si apra una nuova stagione di fruibilità piena degli archivi di Stato. Con profonda stima e immutato sostegno.
Aldo Mucci