Lettera: “In Francia il 75% di tasse sui redditi superiori al milione di euro, o forse no.”

Una notizia questa settimana mi ha particolarmente incuriosito. In Francia i ricchi dovranno pagare il 75% di tasse sui redditi superiori al milione di euro, o forse no. In verità, tutto dipende dal fatto, come sempre, che il progetto divenga legge o meno. La notizia, comunque sia, esiste già: qualcuno vuol veramente far pagare i ricchi. Il governo, appena eletto, di Hollande ha mantenuta la promessa: farà pagare ai ricchi più tasse e questa, di per se, è già una notizia, una svolta forse. La vera notizia, comunque, giornalisticamente parlando, è però un’altra, ossia che questo fatto ha spinto alcuni dei super ricchi alla rivolta, spingendoli finanche a progettare di andare a vivere in altri Paesi, in Belgio, in Russia, poco importa, gettando via il passaporto per prenderne un altro. Un po’ come gli sportivi che cambiano nazionalità perché in un altro luogo viene offerto loro un contratto migliore. Così vuol fare l’attore Depardieu che minaccia, per l’appunto, di andarsene: basta, non voglio essere più francese, dichiara, Vive le Belgique! Vive la grand mére Russie! Addio alla marsigliese. Già la Russia. Immagino Depardieu col colbacco che canta il Russian national Anthem insieme all’armata rossa mentre, al contempo, orgogliosamente rivendica il ruolo, già assunto cinematograficamente anni prima, di Rasputin e per il quale, si dice ufficialmente, gli verrà riconosciuta la cittadinanza. Ho sempre amato la letteratura russa, dichiara. Dostoevskij, Puskin, Tolstoj, Gogol mi hanno sempre affascinato e poi la figura mistica di Rasputin che oscillava tra santità e follia mi ha sempre conquistato, voglio fare un nuovo film su di lui. Un po’ come Ibrahimovic’ che ogni qual volta approdava in nuova squadra dichiarava che, da bambino, quello era stato il suo vero sogno. Alla faccia del patriottismo, in un attimo via le statuette della torre Eiffel e su con il Cremlino, basta Paris, viva Mockba. In fondo, i colori della bandiera sono sempre quelli, basta guardarli da un’altra angolatura. Diciamolo pure, essere ricchi oggi è un mestiere veramente difficile, in particolare da quando, a causa di questa grave crisi, chiunque pretende di mettere le mani sui loro conti e magari pensa di risolvere i problemi del bilancio statale con patrimoniali di ogni tipo. Poveri ricchi! Bisogna capirli, non possono mai stare tranquilli che c’è sempre qualche improvvisato neo-comunista dell’ultima ora che pensa di mettere le sue mani dentro le loro preziose tasche. In realtà, con una tassazione così esosa verrebbe a chiunque la voglia di andarsene all’estero, abbandonare tutto e godersi la vita con le povere e sudate ricchezze. Verrebbe da dire che una tassazione del genere sia veramente esagerata e sarebbe legittimo perfino pensare di protestare in ogni modo possibile, anche così, forse. No, una tassazione del genere non mi può trovare d’accordo, perché comunque anche le ricchezze a volte sono frutto di sacrifici. Ti verrebbe voglia di abbandonare le aziende, gli affari, gli interessi creati nel tuo Paese. Se ci fosse anche in Italia questa tassa, ma tranquilli, non c’è pericolo, chissà quanti validi imprenditori che magari, una volta ogni tanto, hanno fatto pure qualche marachella, penserebbero di andarsene all’estero, anziché per esempio restare in questo martoriato Paese. Siamo seri, capita a tutti di fare qualche sbaglio, quindi no, questa tassazione proprio non va. Però, a pensarci bene, palazzinari, monopolisti, mafiosi, tangentisti e forse perfino qualche ex premier potrebbe fare l’insano gesto di ripudiare l’Italia in favore di un favoloso paradiso fiscale. Chissà, forse un po’ di quel marcio che viene fuori di continuo negli ultimi tempi potrebbe essere così estirpato. Oh, però, vuoi vedere che abbiamo trovato il modo di liberarci di qualcuno di questi? Già, magari con questa trovata, in un colpo solo ci liberiamo di tutta questa gente? Una tassazione che per quanto grave, ci liberi da mafiosi, palazzinari, dai tanti vampiri che assediano le casse pubbliche […] Chissà che magari, grazie proprio ad un’odiosa tassa, non dovessimo ritornare a vivere in un Paese normale, senza doverci più occupare di promesse mirabolanti, processi imbarazzanti, conflitti d’interesse, feste a sfondo sessuale, minorenni e invece affrontare normali campagne elettorali, come qualsiasi normale Paese europeo? Beh, sai che ti dico? …Quasi, quasi ci ripenso. In fondo, come diceva il defunto e rimpianto ministro Padoa-Schioppa: pagare le tasse è una cosa bellissima, anche se, ammetto, soltanto oggi ne capisco veramente il perché.

Evviva le tasse, evviva Hollande, vive la France!

Francesco Ciaccio

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