È tornata in mare ieri pomeriggio una tartaruga marina della specie Caretta caretta, riabilitata presso l’O. V. U. D. (Ospedale Veterinario Universitario Didattico) di Messina e battezzata “Carmen”.
L’esemplare di oltre 55 kg era stata recuperata a Ustica e portata dalla Capitaneria di Porto presso il centro soccorso di Messina.
Aveva ingerito della plastica e presentava difficoltà notatorie e grazie al pronto intervento e alle cure ricevute, ieri è riuscita a riconquistare il mare.
Con l’assistenza di due nuclei della Guardia Costiera, uno a terra e l’altro in mare, dei volontari di Marevivo e dell’AMP di Capo Milazzo e del professore Santo Caracappa dell’OVUD di Messina, il bellissimo esemplare, sotto gli occhi sbalorditi dei bambini presenti in spiaggia ha raggiunto le acque della costa di Ponente della cittadina milazzese.
La liberazione è avvenuta in un periodo nel quale sono state segnalate tantissime nidificazione sulle spiagge siciliane, ogni anno premiate da tante tartarughe che ritornano per deporre le uova.
“La sensibilizzazione e la tutela delle tartarughe marine è estremamente importante in un momento che vede questa specie pericolosamente esposta all’estinzione per le innumerevoli minacce che incombono sulla loro vita – dichiara il professore Caracappa – e la parte di protagonisti in questa lotta per la loro salvaguardia è dei pescatori, oltre che della gente comune. I pescatori sono coloro che per la loro attività s’imbattono più frequentemente in animali in difficoltà e sono loro che devono attivarsi per primi per avviare le procedure di soccorso. Anche in questo caso bisognerebbe incentivare il loro contributo, così come pensato per la raccolta di rifiuti in mare – continua il professore Caracappa – e mettere in moto una serie di aiuti utili a rendere agevoli e veloci le procedure di segnalazione e recupero. Solo così molti esemplari potranno essere salvati e reso utile il lavoro dei Centri di Soccorso, il cui intervento è estremamente importante per la sopravvivenza di molte specie marine”.
“L’evento della liberazione della tartaruga marina è stato di estrema importanza per queste prime attività in esterno dell’AMP di Capo Milazzo, perché si è trasformato in un incredibile strumento di diffusione di uno dei tanti obiettivi della tutela, che non si ferma solo alla salvaguardia del territorio e delle acque, ma che include la fauna e sopratutto le specie a rischio di estinzione – dichiara Giovanni Mangano presidente dell’AMP – oggi più che mai il mio impegno deve andare verso la direzione della diffusione, del coinvolgimento e della inclusione di tutti coloro he hanno a cuore la natura e lo sviluppo sostenibile di questo territorio e saremo aperti a tutte le collaborazioni che potranno far crescere questa Area Marina e potranno consolidare iniziative e risultati di protezione e anche d’ innovazione. “
“Abbiamo battezzato questa tartaruga marina col nome di Carmen – dichiara Fabio Galluzzo di Marevivo – per ricordare l’impegno speso ogni giorno dal direttore generale della nostra associazione ambientalista, Carmen Di Penta, la prima a sostenere la nascita e il lavoro dell’area marina protetta di Capo Milazzo, contribuendo ad arricchire la Sicilia di un’altra area di tutela che valorizza il grande patrimonio naturale regionale”
Hanno collaborato alla realizzazione dell’evento anche il Museo del Mare di Milazzo con l’assistenza in acqua, al momento della liberazione della tartaruga, del biologo Carmelo Isgrò sempre impegnato nella tutela del mare e di tanti animali marini in difficoltà, il diving affidato alla divisione di Marevivo Blunauta e Michelangelo La Spada ed Enrico Liuzzo per le bellissime immagini.