“Abbiamo provato una gioia immensa, il nostro obiettivo finale di arrivare in promozione è stato raggiunto con soli giocatori riberesi” – con queste parole Liborio D’Anna, direttore sportivo dell’USD Atletico Ribera, commenta il sofferto ma meritato traguardo raggiunto della Promozione, ad appena tre anni dalla nascita della società, partendo dalla terza categoria.
D’Anna, nel corso dell’intervista, parla del lavoro già svolto e dei programmi futuri, senza risparmiare una stoccata all’amministrazione comunale finora sorda alle esigenze della società.
Atleti e dirigenti domani, sabato 14 maggio, verranno ricevuti dall’amministrazione comunale, che tributerà il giusto riconoscimento alla squadra. Come dimenticare però le docce fredde che i ragazzi talvolta sono stati costretti a fare al Nino Novara, che proprio stadio non sembra al confronto con altre realtà vicine in provincia di Agrigento? Senza dimenticare l’erba alta intorno al rettangolo di gioco che, in occasione dei due match di play off, è stata tagliata con mezzi e risorse dell’Atletico.
“Era importante vincere con questi ragazzi, ricordo, per citarne alcuni, Alessandro Di Caro e Rino Segreto partiti con noi dalla terza categoria” – prosegue il direttore sportivo – “e tanti altri nostri giocatori di qualità quali Giaretti, Abbene, Ceroni, Argento”.
Saranno riconfermati, quali obiettivi ha la società per la prossima stagione?
“L’intenzione è di confermare gli stessi giocatori, la nostra è una società ambiziosa che non si pone limiti. Vorremmo disputare un campionato di vertice per puntare all’Eccellenza, ma dobbiamo fare i conti con l’aspetto economico. Dovremmo anche rinfoltire la rosa, tenuto conto che alcuni calciatori non potranno continuare, chi per motivi di età, chi per lavoro, chi per studio” – spiega D’Anna. “Noi vorremmo durare negli anni” – è il suo punto di vista realistico senza inutili forzature o passi avventati.
Chiediamo se certe scelte dell’amministrazione possono venire incontro alla società?
“E’ da tre anni che facciamo calcio, con il fine principale di tenere impegnati i ragazzi, purtroppo l’amministrazione non è stata molto vicina alla squadra sia in termini economici, perché non abbiamo mai ricevuto alcun contributo per la nostra attività, che viene sovvenzionata solo ed esclusivamente con lo sforzo dei soci e di tutti gli sponsor che colgo l’occasione per ringraziare.”
Significa forse che l’amministrazione non vi ha aiutato in alcun modo?
“Vorrei poter ringraziare l’amministrazione ma non posso farlo… Dal punto di vista delle strutture siamo stati abbandonati, abbiamo fatto fronte da soli ai vari problemi che si presentavano: i ragazzi talvolta sono stati costretti a fare le docce con l’acqua fredda, perché lo scaldino si rompeva. Inoltre, tutto il campo intorno per i play off era pieno d’erba che abbiamo tolto con i nostri sforzi, mezzi e personale.”
A proposito del campo del Nino Novara non in erba, D’Anna dichiara che sarebbe bello avere uno stadio comunale degno di questo nome e che l’amministrazione si possa vantare di realizzarlo, come già successo a Campofranco, campo sportivo in erba sintetica inaugurato appena nel luglio del 2015.
Se non abbiamo strutture pubbliche adeguate ciò potrebbe dipendere dalla mancanza di soldi…
“Nel corso della mia esperienza di consigliere comunale – risponde D’Anna – ho visto passare diversi bandi pubblici, uno dei quali è scaduto a febbraio di quest’anno”.
Il comune di Ribera non vi ha partecipato?
“Ad oggi non ho avuto risposta alla mia interrogazione, mentre un paio di anni fa è uscito il bando millecantieri: mi risulta che anche allora non è stato presentato alcun progetto. Girando per la provincia di Agrigento troviamo campi in erba, a Casteltermini, a Cammarata, a Licata, in tanti paesini. Bisogna che vi sia un’attenzione in più per dare uno stadio adeguato con erba a una città che lo merita.
Lo stadio non viene fatto per l’Atletico Ribera, lo stadio viene fatto per i cittadini riberesi, perché Ribera lo merita” – è l’invocazione campanilistica del direttore sportivo Liborio D’Anna.
Qui a seguire l’intervista integrale al DS D’Anna: