L’importanza della comunicazione, il Papa: «Tra i peccati dei media? Il più grave è la disinformazione»

art. Giornata dei GiornalistiNella memoria liturgica di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, la comunità ecclesiale, ogni anno il 24 gennaio, è invitata a riflettere e a confrontarsi sull’importante ruolo che i giornalisti svolgono nella nuova cultura della comunicazione. Pertanto alla luce di questa memoria sembra opportuno riascoltare le parole che Papa Francesco ha rivolto agli operatori della comunicazione lo scorso, quei tre pensieri, intorno al ruolo del comunicatore, che stanno particolarmente a cuore al Papa e che possono essere definiti come una concreta guida per annunziare la “bella notizia”. In primo luogo i media cattolici devono cercare di preservare la comunicazione sociale da tutto ciò che la stravolge e la piega ad altri fini. I media possono realizzare questo se sapranno parlare con coraggio e libertà, dice il Papa, non preoccupandosi solo di come rendere alla moda un discorso, perché questa strategia, da solo, in realtà non condurrà a comunicare nulla.
Inoltre, continua il Papa, bisogna che il comunicatore sappia risvegliare la forza che ogni parola contiene, perché così la parola una volta comunicata sarà creatrice di un qualcosa di nuovo in coloro che l’ascolteranno. In secondo luogo, secondo il Papa, gli operatori dell’informazione devono evitare di diffondere parole che non permettono a chi le ascolta di riflettere, di comprendere la verità della realtà. Infine, il Papa, ribadisce che bisogna necessariamente parlare alla persona evitando la disinformazione, la calunnia e la diffamazione. Sono questi per il Papa i tre peccati dei media, e nella comunicazione il più grave è la disinformazione cioè dire la metà delle cose, il non permettere alla persona di conoscere la verità e di condurla quindi all’errore. In conclusione Papa Francesco ha invitato i giornalisti a diffondere la cultura dell’incontro, oggi necessaria in un contesto sempre più plurale. Fare una cultura dell’incontro e non dello scontro. E questo, per il Papa, diventa possibile se il lavoro giornalistico scelga di lasciarsi guidare dall’onestà professionale e dall’onestà morale.

Il Vescovo ha incontrato i giornalisti sabato 24 gennaio nella sala del trono in palazzo vescovile.

Articolo di don Alessandro Palermo da: http://www.diocesimazara.eu/

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