L’intervento di Nenè Mangiacavallo contro il rischio chiusura dell’orfanotrofio San Giuseppe

Nenè Mangiacavallo interviene sulla vicenda della paventata chiusura dell’orfanotrofio San Giuseppe di Ribera con queste parole:

mangiacavalloFin dal tempo della campagna elettorale del maggio scorso ho avvertito l’esigenza di segnalare, anche all’Amministrazione Comunale del tempo, la paventata chiusura dell’orfanotrofio, rimarcando che era fondamentale, oltre che indispensabile, intervenire prontamente per evitare che le “contrattazioni” tra la Congregazione delle Suore Bocconiste e gruppi privati, di cui già allora si parlava, potessero svilupparsi fino ad arrivare a quel vergognoso epilogo cui abbiamo purtroppo assistito.

Posso mettere a disposizione – prosegue la nota – le registrazioni di pubblici comizi […] nel corso dei quali, durante miei interventi, assunsi l’impegno, anche a nome della coalizione politica che sosteneva la mia candidatura a Sindaco, che se fossi stato eletto ci saremmo immediatamente adoperati per evitare che una componente significativa della storia della nostra città, l’orfanotrofio, potesse essere sacrificata a bassi interessi pecuniari, mal conciliabili con la cura dello spirito e con l’aiuto ai poveri, tanto cari al Beato Giacomo Cusmano, nonché per impedire che si concludesse ingloriosamente una virtuosa esperienza, religiosa spirituale e sociale, della nostra città.”

L’ex sottosegretario di Stato Mangiacavallo rivolge un sentito ringraziamento all’avvocato Francesco Micalizzi, quale principale sostenitore del mantenimento dell’orfanotrofio e delle attività in esso prestate insieme al Comitato per la Festa di San Giuseppe, che, secondo quanto sostiene Mangiacavallo, ha promosso una serie di “lodevoli iniziative per scongiurare la chiusura anche della chiesa attigua all’orfanotrofio, ed a quanti, a diverso titolo, hanno pubblicamente sostenuto la riapertura della struttura e della Chiesa”.

“In casi delicati come questo – sottolinea Mangiacavallo – il rischio che si corre è che, oltre i proclami, oltre le dichiarazioni di disponibilità ed oltre le buone intenzioni non si riesca ad andare per cui, onde evitare di fare un buco nell’acqua, sarebbe necessario individuare una strategia operativa e stabilire alcuni elementi fondamentali, anche in termini di assunzione di responsabilità”.

Secondo Mangiacavallo l’arcivescovo di Agrigento, cardinale Montenegro, dovrebbe dovrebbe assumere l’impegno “di disporre, direttamente o indirettamente, la riapertura al culto della Chiesa di San Giuseppe”. Per quanto riguarda l’attuale amministrazione comunale, Mangiacavallo ribadisce che il sindaco dovrebbe confermare quanto ufficialmente dichiarato nel corso di un dibattito pubblico svoltosi durante la campagna elettorale, e cioè che “mai avrebbe concesso variazioni di destinazione d’uso di quegli immobili e mai avrebbe autorizzato attività di vario genere da svolgersi presso l’orfanotrofio da parte di aziende private.”

Alla Madre Generale della Congregazione delle Suore Bocconiste, invece, Mangiacavallo affida il seguente compito: “Dovrebbe, sulla base delle proposte formulate sull’argomento dal Comitato per la Festa di San Giuseppe, decidere come continuare ad assicurare la presenza delle Suore a Ribera”.
Mangiacavallo conclude il suo intervento rivolgendo un appello alle associazioni di volontariato, di servizio, alle forze sociali, ai rappresentanti del Clero, al fine di “costituire un fronte comune e determinato al fine di ottenere l’unico risultato auspicabile: fare riaprire l’orfanotrofio e fare dimenticare, al più presto, questa brutta storia!”

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