Il deputato cinquestelle Matteo Mangiacavallo ha presentato 25 atti parlamentari in tre anni, 6 nell’ultima settimana per invocare un ritorno alla gestione pubblica dell’acqua. Sono già 25 gli atti parlamentari, presentati in tre anni di legislatura dal deputato regionale pentastellato, che riguardano le questioni “Girgenti Acque” e “privatizzazione dell’acqua” in provincia di Agrigento. In ciascuno di questi si chiede un intervento immediato e risoluto del governo regionale che solamente in un caso ha risposto con un decreto di nomina di una commissione ispettiva che doveva valutare la legittimità delle tariffe applicate dal gestore, ma che ancora, ad oggi, risulta inapplicato.
Nelle ultime settimane sono stati depositati ben sei atti tra i quali un’interpellanza per chiedere di verificare le zone del territorio agrigentino non coperte dal servizio di depurazione e fognatura da escludere dal pagamento dei relativi canoni indebitamente versati dagli utenti, un’interpellanza per bloccare il distacco del servizio di fognatura per gli utenti morosi, la richiesta di applicazione dell’art.12 della recente legge regionale 19/2015 con il quale il presidente Crocetta doveva istituire un’apposita commissione tecnica per valutare l’operato del gestore e proporre eventuale risoluzione anticipata. Di quest’ultima sono in attesa nei liberi consorzi di Enna, Caltanissetta e Agrigento.
“La questione acqua in provincia di Agrigento è sotto l’attenzione dei media nazionali ma, a quanto vediamo, non interessa al governo Crocetta, – dichiara Matteo Mangiacavallo – e non basta farsi sentire, convocarli e sollecitarli. Rimangono politicamente sordi e muti. Nel frattempo dobbiamo sopportare le angherie di un gestore, inefficace, inefficiente, antieconomico e inadempiente, che dice di non far pagare i canoni di depurazione e fognatura nelle zone non servite quando sappiamo che ciò non è vero. Lo va sbandierando in conferenza stampa, per radio e TV mentre la gente continua a pagare, caro e amaro, anche il non dovuto. Siamo tornati a chiederne la verifica ma da Ato Idrico e dalle istituzioni regionali non si muove foglia”.
“Qualche mese fa, a seguito di una nostra interpellanza, avevamo ottenuto un decreto che istituiva una commissione ispettiva per valutare le tariffe applicate dalla Girgenti Acque – continua il deputato regionale – ma ancora ne attendiamo l’applicazione. Poi abbiamo votato una legge regionale in cui il sottoscritto e tutto il gruppo del M5S ha voluto fortemente che si inserisse la costituzione di una commissione tecnica per valutare l’operato di tutti i gestori privati in Sicilia e verificarne le inadempienze. Anche per questa è tutto fermo. Un argomento che, evidentemente, non interessa a chi governa questa Regione. Noi non ci fermeremo e non ci stancheremo, ne possono stare certi. Se non bastano gli atti parlamentari già presentati, continueremo a tempestarli e a manifestare questa vergogna”.