Manifestazione pubblica “No Ponte, No Voto”, tanto freddo e poca la sensibilità dei cittadini

5_600x600_100KBIl freddo ha fatto da padrone di casa, accompagnato dall’assenza di partecipazione alla manifestazione sul ponte caduto. I cittadini, così come sottolineato da qualche relatore, hanno preferito non partecipare, delegando ancora una volta. Perché poi ci si lamenta?

L’importante movimentazione popolare, auspicata dal comitato “No ponte, no voto”, sembra non riuscire a scuotere le coscienze. Seppur gravi le ripercussioni del ponte crollato, il pubblico preferisce lamentarsi da casa.

Ancora ad oggi, dopo un mese e mezzo dal crollo, la situazione è ancora come il primo giorno, quel fatidico due febbraio scorso. L’economia che cala, l’isolamento che cresce, la stanchezza della popolazione che diviene sempre più visibile. Ed ancora la via alternativa, che si sta rivelando in una progressiva distruzione della viabilità secondaria, che non soddisfa per niente all’esigenza di mobilità. Questi ed altri ancora, i temi trattati, ampiamente discussi dai diversi relatori.

E la mancanza di cittadini, diviene ancora più stridente se si considera che, a livello provinciale e sovra provinciale, tante organizzazioni, associazioni e comitati si vanno aggiungendo alla protesta. Stasera diverse erano presenti, come la CNA provinciale, l’AltraSciacca, SOS Democrazia e non solo. Manifestazione molto bene organizzata dal comitato, che in ogni caso è stata un successo.

Quello d’importante che emerge, è il ruolo giocato dall’ANAS, dagli organi di governo periferici, dei politici locali e non locali. In una parola, la situazione di fatto che ancora non s’è risolto nulla.

Una maggiore partecipazione per una  prossima volta, darebbe un preciso segnale: non delegare a pochi che si stanno spendendo per tutti, ma assicurare una presenza personale, un chiaro segno che il popolo sta male, non volendo più soffrire in silenzio nella propria casa.

Giovanni Cutino

Giovanni Cutino

Dott. Commercialista

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