“Si è lavorato, con la sollecitudine che la questione imponeva, a trovare soluzioni alternative, a sbloccare l’iter di allargamenti e autorizzazione di quella parte di impiantistica che consentirebbe di avere meno bisogno della discarica” – ha dichiarato il segretario generale della Cgil di Agrigento, Massimo Raso, il quale ritorna a sollecitare le autorità politiche regionali e nazionali per risolvere la questione della discarica di Siculiana.
“Si era parlato – ricorda Raso – di portare i rifiuti all’Estero e, visti i costi di conferimento quasi doppi rispetto a quella di Siculiana, la soluzione non sarebbe affatto peregrina: cosa è stato fatto? Siculiana, la Provincia di Agrigento, non può essere il “muro basso” che la Regione usa ad ogni crisi!
Appena si esaurirà la capacità ricettiva Siculiana (che peraltro per norma non potrebbe accogliere più di 800 T/die) chi si farà carico del maggiore onere che avranno le nostre popolazioni per portare i rifiuti altrove?”, si chiede Massimo Raso.
“In assenza di concreti segnali di intervento, che dovremmo fare? Dobbiamo arrivare per forza a manifestazioni pubbliche per impedire l’accesso dei rifiuti delle altre province? Noi non vogliamo rassegnarci all’idea di essere la pattumiera della Sicilia! Ci appelliamo ad ognuno di Voi e torniamo a sollecitare la soluzione dei problemi e non il perdurare di una condizione emergenziale da cui dobbiamo uscire una volta per tutte”.