Social media, arma a doppio taglio: strumenti di propaganda politica efficaci o rischiosi boomerang?
Dopo la prepotente e massiccia presenza di affissioni pubblicitarie a tappezzare Ribera (il primo a fare irruzione nel paesaggio urbano con gigantografie è stato Francesco Montalbano, a seguire i due candidati Alfredò Mule e Matteo Ruvolo), irrompe sulla scena politica riberese la campagna politica sui social.
Specialmente quella fatta attraverso le pagine di Facebook dei candidati con la presenza numerica di fans a mettere “mi piace”.
Al di là dei profili personali che tutti hanno con relativi “amici”, al momento le due pagine di FB create a scopo elettorale sono quelle di Francesco Montalbano, con 1237 fans, email e curiosamente il numero di whatsApp con cui mettersi in contatto, e la pagina di Matteo Ruvolo, che registra finora 596 fans, con link ad istangram ed email.
Non che la campagna elettorale si giochi sui social, ne tanto meno il numero acquisito dei fans è garanzia di preferenza per l’uno o l’altro candidato.
Una persona, prima di tutto, deve essere iscritta su questo social network, se è già presente poi, pur avendo messo il “mi piace”, può non essere elettore a Ribera, non risiedere nel comune crispino, oppure può indifferente mettere mi piace a tutti e due i candidati.
Tutto ciò è segno dei tempi, dove l’informazione e anche la propaganda corrono sui social, con post incessanti, tweet su twitter, etc.
Non è un caso che la prima campagna social a Ribera abbia preso il via nell’epoca del covid19 e del distanziamento sociale.
Volete comunque mettere il fascino vintage dell’auto con megafono che attraversa le vie di Ribera per “banniare” o reclamizzare il candidato?