Lettera di Aldo Mucci
In Italia una tassa sulla casa storicamente c’è sempre stata, l’ICI. Oggi, L’imposta Municipale Unica (IMU) parte da una rivalutazione delle aliquote e del pagamento della vecchia Ici, con un peso di circa 496 euro a famiglia. Tra le cose più allucinanti, c’è il fatto che le fondazioni bancarie siano state esentate dal pagare l’Imu, perché riconosciute come associazioni no-profit, associazioni “benefiche”. In Italia ci sono almeno 100 fondazioni, con un patrimonio di 60 miliardi di euro. Le banche si professano no-profit, nonostante quest’ultime investono in Titoli di Stato etc, con l’unico scopo di trarne del reddito. Eppure le banche continuano a non pagare le tasse, mentre gli anziani stanno per ricevere il “colpo di grazia”, infatti sono obbligati al pagamento dell’Imu anche quelli ricoverati nelle case di riposo (con aliquota applicata alla seconda casa nell’ipotesi in cui abbiano spostato la residenza nella casa di riposo).
Si “frantuma così a mio personale giudizio, il senso sociale e di valore civile l’articolo 53 della Costituzione: tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva e secondo criteri di progressività. Mi ritorna in mente quel che disse Tommaso Padoa Schioppa: “le tasse sono una cosa bellissima e civilissima, un modo di contribuire tutti insieme a beni indispensabili come la salute, la sicurezza, l’istruzione e l’ambiente”. Credo si riferisse alle classi meno abbienti, quelle classi di meno abbienti che nel 1968 a fronte di un malessere sociale profondo, si formarono in grandi movimenti di massa, in nome di una trasformazione radicale della società. Sono trascorsi 44 anni, soffia lo stesso vento.
Aldo Mucci