Si è spento ieri a quasi 82 anni a Novara di Sicilia (Messina), suo paese d’origine, Ninni Stancanelli, giornalista Rai, azienda in cui trascorre praticamente tutta la sua lunga carriera, occupandosi a lungo di sport ma anche di avvenimenti di mafia, tanto da venire definito ”memoria storica” nel settore.
Stancanelli muove i primi passi da collaboratore verso la fine degli Anni 50, presso la redazione locale dell’azienda di viale Mazzini, contribuendo a curare l’appuntamento settimanale ”Sicilia sport”. Dopo aver trattato per diversi anni argomenti di mafia, si trasferisce a Roma, nel 1976, al Giornale radio, dove conclude la carriera, vent’anni dopo, come caporedattore centrale del giornale radio unificato.
Diversi gli eventi a cui e’ legata la firma di Stancanelli. Tra i suoi servizi più importanti si ricorda la diretta del rapimento Moro, primo giornalista ad andare in onda. Qualche mese dopo, sempre nel 1978, segue l’elezione di Papa Luciani, partecipando poi alla realizzazione del libro ‘Il papa del Sorriso’. Restando in tema, Stancanelli – ha raccontato il collega Rodolfo Amodeo sul suo sito -, è stato il primo giornalista d’Italia ad avere le ”idee chiare” su chi fosse papa Giovanni Paolo II.
Quella sera (16 ottobre 1978, ndr) mi trovavo in una postazione di Piazza S. Pietro accanto alla quale si piazzarono casualmente dei preti che, non appena sentirono pronunciare al cardinale Felici quello ”strano” cognome, si abbandonarono a grida e gesti di esultanza; evidentemente – ricordava lo stesso Stancanelli – erano gli unici, tra tutta quella marea di gente, a sapere chi fosse il nuovo pontefice. Colsi, dunque, la palla al balzo e mi avvicinai a loro per chiedergli il perché di questo ”giubilo”; mi risposero che erano polacchi e che quel Wojtyla era stato il loro cardinale; da loro appresi, quindi, della sua infanzia travagliata, dei suoi trascorsi giovanili tra lavori umili ed inclinazioni artistiche e delle sue vicissitudini durante la Seconda Guerra Mondiale. Così chiesi subito la linea allo studio per raccontare tutto in diretta dai microfoni del Gr2; dopodiché venni letteralmente tempestato dalle telefonate dei colleghi delle altre testate giornalistiche e delle agenzie di stampa che mi pregavano di passare loro quelle notizie da me ”miracolosamente” raccolte affinché potessero imbastire i rispettivi servizi su Karol Wojtyla. E’ stato questo – concludeva Stancanelli – uno dei momenti più esaltanti della mia carriera”.