L’artista britannico Kevin Atherton sarà il protagonista della due giorni “New Old Work” che si terrà presso lo Spazio Cannatella, in via Papireto 10 a Palermo, giovedì 15 e venerdì 16 dicembre dalle 16:30 alle 19:30.
Due le installazioni video, “Bicicle race” e “Catch”, ospiti della Galleria: nella prima, partendo dall’unicità dello Spazio Cannatella, che si trova sopra e in stretta relazione al negozio di biciclette, l’artista propone due video muti con una sequenza di immagini in loop, proiettati su due opposte pareti.
Il primo “girato” fu originariamente realizzato su una pellicola di 8 mm in una strada con case a schiera tipiche della classe operaia a Leeds, nell’Inghilterra del nord, nel 1973; il secondo video, in alta definizione, è stato invece realizzato nel gennaio 2016 nella cornice riccamente decorata di piazza Pretoria a Palermo.
Registrati come immagini fisse in cui niente cambia eccetto che l’azione di fronte alla telecamera, i due video consistono nell’immagine dell’artista che pedala in senso orario nei due differenti contesti spaziali: se le diverse localizzazioni, la tipica strada di Leeds e la piazza Pretoria con la Fontana della Vergogna a Palermo, fanno sì che i due video risultino molto diversi visivamente, tuttavia il divario schiacciante dei due lavori proposti non riguarda lo spazio, ma il tempo, dal momento che i due video mostrano l’artista all’età di 23 e di 65 anni e sono dunque separati da ben 42 anni.
L’opera può dunque essere interpretata come una gara sia attraverso, sia contro il tempo.
“Catch”, la seconda installazione, consiste invece in un video di 56 secondi in loop e, in maniera analoga a “Bicicle Race”, questo lavoro si estende per cinque decenni; il video in loop mostra l’artista a 20 anni mentre lancia una palla da tennis bianca direttamente contro lo spettatore e circa a metà della sequenza si dissolve poi sull’immagine dell’artista a 65 anni, vestito allo stesso modo, con un maglione polo
nell’atto di lanciare la palla verso lo spettatore.
Trattandosi di una riflessione sul tempo, il lavoro propone la doppia interpretazione dell’artista che, da un lato, invita lo spettatore a rimandare la palla da tennis da lui lanciata, e dall’altro lo stimola a riflettere sul senso di questa “presa”.
Artista noto per la creatività trasversale che abbraccia scultura, film, video e installazioni, Atherton, classe 1950, si è formato presso il College of Art dell’Isola di Man e presso il Politecnico di Leeds: nel novembre 2016, alla sua Platforme Piece, che comprende tre sculture in bronzo di pendolari sulle piattaforme della stazione ferroviaria di Brixton, è stato dato lo status di “Historic England”.
L’opera è stata commissionata dalla British Rail nel 1986, e due delle figure si ritiene siano le “prime rappresentazioni scultoree pubbliche di neri britannici nel Regno Unito”.
Atherton è rimasto molto affascinato dalla sede dello Spazio Cannatella che ospita, tra l’altro, l’associazione “Armonia e Benessere” e, dopo avere analizzato come valorizzare al meglio le sue installazioni, ha ammirato le biciclette artigianali realizzate dallo “storico” imprenditore palermitano Massimo Cannatella, erede di un’importante tradizione, e gli ha chiesto di raccontargli la storia della sua famiglia.
Un connubio importante, quello tra Atherton e Cannatella: un incontro tra eccellenze nei rispettivi campi, poiché il primo è considerato uno dei massimi esponenti della scultura nel Regno Unito (gli è stata dedicata una mostra personale alla Serpentine Gallery di Londra nel 1988), il secondo è l’emblema di un’attività che riesce a coniugare passato e innovazione, con un tocco artistico e legato all’attualità.
L’ingresso alla mostra è libero.